Spettacolo “La Malvarosa”

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LA MALVAROSA

  1. img_5615È la prima esperienza nel mondo delle regie teatrali?
    È la mia prima effettiva regia, dopo due anni in cui ho fatto diverse esperienze come assistente. Ho scelto un testo forte e provocatorio come The lover di Harold Pinter e da questo sono partita per adattarlo a una coppia di giovani attori.
  2. Se dovessi riassumere lo spettacolo in tre parole, quali useresti? Perché?
    Provocatorio, diretto, attuale. È uno spettacolo che racconta la vita di Riccardo e Alba, una coppia apparentemente come tante, che in realtà ha trovato una particolare scappatoia alla quotidianità. In un mondo dove tutto annoia subito, i due protagonisti si rimettono in gioco ogni giorno, in un modo sorprendente e inaspettato.
  3. Come ti sei trovata a lavorare con i tuoi due colleghi?
    Ho avuto la fortuna di conoscere artisticamente Lapo Sintoni e Martina Sacheli diversi anni fa’, e subito è nato il desiderio di una collaborazione. La Malvarosa, di cui i due attori sono gli unici protagonisti, ha permesso di lavorare molto sulla ricerca del senso del testo e sulle molte sfaccettature dei due personaggi, Alba e Riccardo,

LAPO SINTONI

img_56161- Quali sono i punti di forza dello spettacolo?

2- E invece, i punti di forza delle tue colleghe?

3- Dove ti vedi tra 10 anni (lavorativamente parlando)?

1 – Quando abbiamo fondato la compagnia teatrale InstHead abbiamo preso una decisione: ci saremmo occupati in maniera completa di tutti gli aspetti che avrebbero riguardato i nostri spettacoli, ed’è proprio questo il punto di forza principale dello spettacolo “La Malvarosa”. Tutto ciò che vedrete in scena è stato interamente realizzato da noi. Abbiamo cercato di dare importanza al testo e alle sue parole, di conseguenza non volevamo appoggiarci a degli espediente scenografici per stupire il pubblico. Questo ci ha portato a creare una scenografia scarna, priva di oggetti superflui, che descriva la vita e i vizi dei due protagonisti. Abbiamo deciso di fare un richiamo a Magritte e al suo “Ceci n’est pas une pipe” per sottolineare il fatto che nella scena come anche nella vita niente è quello che sembra. Altra particolarità è la scelta delle musiche, abbiamo pensato che creare delle musiche originali rendesse lo spettacolo ancora più particolare e che diventasse un tutt’uno con la storia.

2 – Sono stato molto fortunato ad incontrare Costanza Filaroni e Martina Sacheli perché oltre alla passione comune per il teatro ognuno di noi ha delle aree di competenza che sono complementari fra loro, questo ci ha portato naturalmente ad avvicinarci non solo come amici ma anche e sopratutto al livello professionale. La cosa che ho trovato ancora più affascinante è stata sopratutto nell’approccio al lavoro e nel modo di concepire gli spettacoli; mi sono accorto che c’è sempre una direzione comune quando siamo nella fase creativa dove ognuno espone le sue idee e si fa in modo di perfezionarle per raggiungere il risultato migliore.

3 – E’ difficile immaginarmi tra 10 anni, il panorama teatrale Italiano di adesso non sta attraversando affatto un bel periodo. Con la speranza che ci possano essere giorni migliori e sopratutto più opportunità per compagnie nascenti, spero di poter continuare a fare questo lavoro al meglio e sopratutto al più alto livello possibile. Vorrei poter contribuire a riportare il teatro nella vita delle persone dimostrando che è un luogo in cui tutti si possono ancora raccontare e conoscere.

MARTINA SACHELI

img_56171- Perché consiglieresti lo spettacolo?

2- È stato difficile interpretare questo ruolo? Perché?

3- Con quale grande nome dello spettacolo ti piacerebbe lavorare? Perché?

1- Consiglierei lo spettacolo per diversi motivi, il primo dei quali è perché si tratta di un adattamento di un testo classico in chiave “moderna” e quindi più vicino al nostro vissuto quotidiano. Essere una compagnia composta da elementi giovani, ci ha permesso di affrontare l’argomento della vita di coppia in modo più fresco e genuino.

Sicuramente è un testo poco rappresentato nel panorama italiano e questo ci da un vantaggio in termini di paragoni con altre produzioni precedenti; il pubblico non sa cosa aspettarsi e a noi piace l’idea di poterlo sorprendere!

E’ un testo accattivante, sottile, ambiguo e che porta inevitabilmente lo spettatore a porsi delle domande…un testo con una doppia anima, dove quel che sembra non è.

E’ un testo con due personaggi, un dialogo, ma non bisogna farsi ingannare dal numero degli attori…è assolutamente ricco di colpi di scena.

2- Sicuramente interpretare Alba non è stato un gioco da ragazzi. E’ una donna apparentemente forte, di una certa cultura, abituata ad avere tutto e subito, ma che nasconde fragilità e insicurezza. Il suo amore per Riccardo mi piace pensare che l’abbia cambiata e trasformata in qualcosa che volontariamente, non avrebbe mai pensato di poter essere.

Succube di una relazione di cui vorrebbe avere il controllo ma che in realtà è manovrata dal compagno.

E’ stata una sfida interessante, all’inizio mi era difficile capire le motivazioni di certe sue reazioni o comportamenti, ma pian piano sono riuscita a “fare amicizia” con questo personaggio con cui Martina ha poco in comune…certo, c’è ancora un ampio margine di miglioramento, ma è proprio quella la sfida dell’attore, no? 🙂

3- …Che domanda difficile!! Certo ci sono tante personalità con cui mi interesserebbe lavorare…difficile sceglierne una in particolare! Per elencarne qualcuna del panorama italiano, direi Filippo Timi per la sua sfrontata originalità, piuttosto che Corrado D’Elia per la forza delle sue rappresentazioni.

Sono giovane, appena uscita dall’accademia con un mondo di prospettive e sogni che, con costanza e duro lavoro, spero di riuscire a realizzare!