“Ho cercato di ricostruire la storia del basket novarese, provando ad includere più informazioni corrette possibili, cercando di recuperare materiale utile a questo articolo da diverse fonti. Mi scuso in anticipo con il movimento cestistico cittadino qualora vi fosse riportata qualche inesattezza, oppure omesso o dimenticato qualche nome importante di figure rilevanti. Rimango disponibile a correggere o aggiungere particolari in successive uscite, riservando tutti i lettori massima disponibilità ad apprendere ulteriori informazioni interessanti. Buona lettura”.
Alessio Marrari

Le origini si collocano nell’epoca precedente al conflitto mondiale con la denominata “palla al cesto”, dove spiccarono atleti quali Gualberto Pasteris, il popolare “Biscutin” Ferrari, Tagaliasacchi ed Enrico Ferrario. Il periodo postbellico degli anni Quaranta vide una graduale evoluzione della disciplina, sebbene i terreni di gioco fossero ancora costituiti da superfici non regolamentari. Presso il parco Doppieri, su un campo caratterizzato dal tipico fondo in “marogna”, prese forma un gruppo destinato a diventare iconico nel contesto regionale. La compagine includeva figure come Dino Manzi, con la sua doppia vita di geometra, Francesco Fiore, “Faccino” Gallarini, Rinaldo Salsa, Vittorio Callerio e Aldo Nuvolone. L’organico si ampliò successivamente con l’arrivo di Carlin Brustia, Cucchi, Fasola e Angelo Damnotti, come testimoniato dallo storico Sandrino Berutti. Con notevole impegno questa squadra affrontò il campionato regionale del 1942. Il tramonto del decennio successivo vide brillare per un breve intervallo la figura di Elio Bernascone, ma il cuore pulsante del movimento si trasferì presso l’impianto del sodalizio Wild nel rione Sant’Agabio. In questo contesto, Dino Manzi, tecnico appassionato ed esperto, plasmò un valido collettivo femminile valorizzando i talenti locali. Tra le interpreti più rappresentative emergeva Gianna Coslovi, originaria di Pola (1945), giunta a Novara con i primi esuli istriani e dalmati. Questa realtà femminile si distinse per l’eccellente struttura organizzativa, trasformandosi in un autentico serbatoio di giovani promesse. La formazione, guidata con perizia da Manzi, schierava la capitana Angela Gianotti, Franca Marson, Dely Madrussan, Antonia Genta, Alda Contardi, Mimma Fatti, Viviana Pedroli, Ida Magrini, Teresa Bozzola, e saltuariamente anche la nazionale Vendrame, Versolatto e Gianna Coslovi. Questo amalgamato gruppo si aggiudicò il torneo piemontese nel 1962 e si fece valere nelle competizioni interregionali, arrendendosi solamente al Brescia. Nel frattempo, la sezione maschile seguiva percorsi evolutivi differenti, come evidenziato dalla creazione dello “Sporting 70”, sostenuto dalla dedizione di Guido Arcolin e Domenico Vannicola. Il 1974 segnò la trasformazione dello “Sporting” in Basket Club Novara, avviando una serie di collaborazioni commerciali che assicurarono stabilità economica all’associazione nei successivi tornei regionali. Le aziende sostenitrici di quel periodo (1974-1986) comprendevano “Morganti Moquette”, “Patrucco piastrelle”, “Fiat Veicoli industriali”, “Alivar Pavesi”, “Van Stefan” e “Arimo (gruppo IRGE)”, partnership che culminò nel 1986 con l’ascesa in serie “C” sotto la presidenza di Mario Garetto. Nel corso di quei dodici anni di abnegazione e fervore, atleti del calibro di Sandro Vannicola, Galloni, Quadro, i fratelli Mancin, Renato Urani, Gusulfino, Caccia, Rigo, Speranza, Brustia, Della Mora, Scardigli e Tartaglia hanno contribuito in modo significativo al prestigio della società, con l’ingegner Codini in veste di allenatore. Superata una fase di riorganizzazione, con l’innesto di elementi quali Cesare Nava, Veronesi, Buzzin e altri, la squadra si impose nel raggruppamento piemontese ma dovette cimentarsi in un ulteriore torneo interregionale per conquistare la categoria “C”. Dinanzi alle consolidate realtà lombarde, tuttavia, le ambizioni novaresi trovarono un limite invalicabile. Il 1986 rappresentò un anno cardine quando il Basket Novara Alivar Pavesi conquistò finalmente l’accesso alla categoria superiore, con una rosa che annoverava Vai, il prolifico realizzatore Massimo Mauri, Bischetti, Colombini, Armanini, Dalla Rosa, Finizio, Perego, Mussini, Bracaloni, Bonissoni, Signorelli, Garbassi e il talento emergente Zorzolo, sotto la direzione tecnica di Massimo Moizo. In seguito, il Basket Novara beneficiò della sponsorizzazione “Tosi Linea Salute”, proseguendo con profitto nei campionati di serie “C” con Paolo Casalini come allenatore. Contemporaneamente, dal vivaio si distingueva Alessandro Zorzolo, che nel 1987 intraprese un brillante percorso a Cantù in serie “A”, culminato con il trionfo nella Coppa Korac nel 1992. Merita menzione, nel panorama storico, l’esperienza della “Manner Novara” nel biennio 1978-1979, già “Emerson” proveniente da Genova. Questa parentesi in serie “A-2”, caratterizzata dalla presenza di giocatori d’oltreoceano come Mel Davis e Jimmy Foster, non riuscì tuttavia a innalzare significativamente il rendimento complessivo, nonostante l’apporto di validi elementi come Alberto Mottini, Papetti, Milani, Cantamessi, Dordei e l’allenatore Tanelli. L’esperienza si concluse dopo una sola stagione agonistica, lasciando un’eredità controversa sulla pallacanestro locale. Negli anni seguenti, la formazione della Cimberio di Borgomanero alimentò rinnovate speranze, conseguendo tre promozioni consecutive a partire dal 1972. Questa realtà si mise in luce nelle stagioni disputate a Novara, presso il Palazzetto dello Sport “Dal Lago”, schierando interpreti di valore come Colson, Braswell, Williams, Monti, Tintorelli, Sambugaro, sotto la guida tecnica degli allenatori Corbani e Melillo. Successivamente, Novara approda in Legadue grazie alla promozione del Borgomanero dalla B1. La squadra, guidata dal presidente Giuseppe Pironi e sponsorizzata da Cimberio, aveva conquistato l’accesso alla B1 nel 1998, ma la scarsa capienza del palazzetto di via Cadorna a Borgomanero aveva reso necessario il trasferimento delle gare casalinghe al Palasport Dal Lago di Novara a partire dalla stagione 1998-99. Il passaggio ufficiale avviene nel 2002, anno in cui la società assume il nome di Aironi Basket Novara. Nel primo anno di Legadue, ancora sotto la denominazione C.S. Borgomanero Basket Club, la squadra sorprende tutti chiudendo la stagione regolare al quarto posto, trascinata dalle prestazioni straordinarie di Horace Jenkins, Marc Salyers e Damon Thornton, portati a Novara dal coach Federico Danna. Tuttavia, nella stagione successiva, sotto il nuovo nome Aironi Basket Novara, la squadra fatica e termina penultima, retrocedendo in B d’Eccellenza. Il destino cambia quando, a seguito della revoca dell’iscrizione della Virtus Bologna presieduta da Madrigali, Novara viene ripescata. Per affrontare la nuova sfida, la società rinforza il roster con elementi di spessore come Massimiliano Monti e Sean Colson, riuscendo a centrare la salvezza con tre giornate d’anticipo. Negli anni seguenti, sempre sotto la guida del patron Renzo Cimberio, Novara si mantiene stabilmente nelle posizioni di vertice della Legadue, con il punto più alto raggiunto nel 2005, quando sfiora la finale promozione, uscendo sconfitta 3-2 in semifinale contro Montegranaro. La stagione 2006-07 segna però una brusca battuta d’arresto: un’annata deludente porta gli Aironi Novara all’ultimo posto in classifica e alla conseguente retrocessione in Serie B d’Eccellenza. Nonostante ciò, il basket professionistico resta in città grazie al trasferimento, tra molte polemiche, del Basket Draghi da Castelletto Ticino a Novara, mantenendo così la presenza della città nella Legadue. La stagione 2007-2008 prende il via con l’ingaggio dell’allenatore Tony Trullo, affiancato dal vice Marco Morganti. La squadra si presenta con un mix di conferme e nuovi arrivi: restano in rosa alcuni giocatori già visti a Castelletto, come Levin, Cristelli, Bertolini e Martini, mentre tra i volti nuovi spiccano gli stranieri Steve Burtt Jr., figlio di un ex protagonista del campionato italiano, e il centro panamense Jaime Lloreda. A rinforzare il gruppo arrivano anche Marco Sambugaro, di ritorno a Novara dopo l’esperienza con la Cimberio, e Basei, proveniente da Pavia. La panchina è completata da Gallazzi, Bruno e il giovane talento classe 1989 Luca Leone. La sfortuna colpisce presto la squadra con l’infortunio al menisco di Cristelli, costringendo la dirigenza a intervenire sul mercato con l’ingaggio temporaneo di Giorgio Mapelli, il cui contratto si conclude il 30 novembre. Nel frattempo, la sconfitta contro Rimini segna un punto di svolta: il 13 novembre Trullo viene sollevato dall’incarico e il timone passa al suo vice, Marco Morganti, supportato da Joe Riccardo Telesi, già responsabile del settore giovanile. Solo due settimane dopo, il 26 novembre, la società decide di tagliare anche Steve Burtt, sostituito il 28 novembre da Hassan Adams, ex stella dell’Università dell’Arizona e scelta al secondo giro del Draft NBA dai New Jersey Nets. Nello stesso periodo arriva anche il playmaker Maurizio Ferrara, con entrambi che debuttano il 9 dicembre nella gara interna contro Casale Monferrato. Dopo la sosta natalizia, il club opera un altro cambio: Jaime Lloreda viene rilasciato e al suo posto arriva Brandon Bowman, ala proveniente da Georgetown con esperienza in D-League nei Bakersfield Jam. Curiosamente, Bowman è stato compagno di squadra al liceo di Adams, con cui ha un forte legame di amicizia. Pochi giorni dopo, un altro scossone colpisce la panchina: subentra Marcello Perazzetti. A completare il rinnovamento della squadra, la dirigenza inserisce Walter Santarossa, che prende il posto di Cristelli. Nella stagione 2008/2009, la società acquisisce un titolo di Serie B e assume la denominazione di Nuova Pallacanestro Novara. La squadra si compone di un mix di giocatori esperti e giovani promesse, pronti a competere nel nuovo campionato. Il roster comprende: Ariel Alejandro Aimaretti, Daniel Chiragarula, Diego D’Ayala Valva, Edoardo Giuseppe M. Gallazzi, Cesare Gusulfino Alessandro Leone, Luca Leone, Stefano Leva, Mohamed, Loughlimi, Paolo Pelliccione, Andrea Raugi, Patrizio Riva. Con questa formazione guidata da Paolo Garetto ed Alessio Marrari e definita nella stagione sportiva in corso come “Roster All Stars” per la categoria, in tutte le piazze del girone, la Nuova Pallacanestro Novara si prepara ad affrontare il campionato difficilissimo con determinazione e ambizione, puntando a un ruolo da protagonista, e così è; il gruppo conquista i play-off piazzandosi al primo posto in classifica del girone e successivamente Novara viene eliminata ad un passo dalla finale. Tutto bene fino a quando lo staff tecnico ed i giocatori apprendono da un quotidiano locale del fallimento della società, quanto tutto fosse già dissolto da circa un paio di settimane senza aver percepito minimo sentore. Dopo un faccia a faccia di ringraziamento per la stagione pregevole da parte della dirigenza, e la riconferma per tutto il gruppo in ottica di stagione successiva, a Novara cala il sipario del basket di livello. Tutti spariti nel nulla ed i titoli di coda a scorrere sui quotidiani locali che fornivano la notizia della scomparsa della pallacanestro nazionale in città. Nel corso degli anni successivi si sono avvicendate diverse società sportive che hanno militato in categorie regionali o interregionali e la speranza è quella di tornare a rivivere il grande palcoscenico di quel basket che ha potuto ammirare personaggi come Brian Oliver, americano che ha divertito le tribune del “Dal Lago” con una tripla dietro l’altra, assist e grande ritmo in ogni gara. Viva il basket novarese reso grande da tutti coloro che nei decenni sopra menzionati hanno donato stagioni indimenticabili alla seconda città del Piemonte ed a tutti gli appassionati che gremivano le tribune per tifare i propri campioni.