di Caterina Zadra
In occasione della Santa Pasqua e della nomina del Papa Francesco I, per questa puntata ho scelto un itinerario sacro non tanto conosciuto. Oltre ai più famosi e vicini Sacri Monti (Orta, Varallo e Oropa tutti dichiarati da ormai dieci anni Patrimonio Mondiale Unesco), il novarese ha una serie di siti religiosi di pregio sia storico che artistico. Oggi andremo alla scoperta di Oleggio, vivace comune della provincia di Novara caratterizzato da una forte e sentita presenza culturale e storica. Il suo centro è l’antica e graziosa piazza coi suoi portici e l’antica torre dei bastioni medievali che sembra fare la guardia al fine di garantire quiete e tranquillità. Perfetti i tavolini che costellano la piazza, per un caffè o un aperitivo.
Poco distante troviamo la Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, dall’imponente facciata antonelliana dove ha sede il museo d’arte religiosa “padre Augusto Mozzetti”, piccolo scrigno di statue votive lignee e in argento, di tavole devozionali che ci raccontano tratti di vita quotidiana locale e storica e soprattutto di tessuti di grande valore, restaurati sapientemente e con somma cura dalle suore del Monastero Mater Ecclesiae dell’Isola di San Giulio di Orta. Il monastero ha un laboratorio di restauro e un centro di ricerca e studio sui tessuti e testi antichi, rinomato e accuratissimo. Le suore di clausura sono specializzate nel restauro dei tessuti antichi e quindi anche dei paramenti sacri.
Appena si entra nella parrocchiale l’elemento che si nota immediatamente sono le vetrate antiche e ricercate che filtrano la luce in giochi di colori, forme e trasparenze: ogni finestra infatti è provvista di vetri istoriati che modulano la luce e riscaldano l’ambiente, invitandoci alla contemplazione. Entrando in chiesa vediamo, al di sopra dei cornicioni delle navate laterali, sette grandi vetrate a destra ed altrettante a sinistra tutte dedicate alla vita di Gesù: le prime con episodi dell’Antico Testamento, le seconde del Nuovo.
Per gli appassionati d’arte si consiglia anche la visita alla Basilica di san Michele, sempre ad Oleggio, edificio romanico della fine del X secolo costruito con ciottoli di fiume e laterizi, disposta su tre navate, che vanta un interessante ciclo di affreschi della seconda metà dell’XI secolo.
Non lontano troviamo Soriso, piccolo comune posto a sud del lago d’Orta. E’ famoso per la presenza di uno dei migliori ristoranti italiani stellati Michelin, dalla facciata di pietra e dall’interno elegante e raffinato. I più esigenti sapranno trovare pietanze delicate, primo fra tutti il risotto più famoso della zona, il “Risotto del Sorriso” con gamberi rossi, carciofi, gherigli di noci e un soffio di zafferano, accompagnato dai migliori vini rossi del Piemonte.
Questo territorio possiede al contempo altri tesori: l’Oratorio di San Giacomo, oggi Chiesa Parrocchiale, venne costruito sui ruderi dell’antico Castello posto sulla cima del colle. Oggi si può ammirare il maestoso porticato sostenuto da colonne di granito che circonda tutta la Chiesa e la volta del Coro, dipinta da Tarquinio Grasso. Sotto il portico al lato ovest si può apprezzare un affresco della Madonna attribuito a Gaudenzio Ferrari, dal volto particolarmente sublime. I paramenti liturgici di Soriso, molto ricchi e scenografici, sono custoditi qui, nella sacrestia della Chiesa di San Giacomo: tutti tessuti pregiati e con dettagli di alta sartoria. I comuni di Oleggio e Soriso stanno collaborando per promuovere insieme il proprio patrimonio storico e artistico: i migliori tessuti italiani ed europei dal ‘500 al ‘700.
Poco distante, troviamo l’oratorio della Beata Vergine della Gelata, nome derivante dal luogo in cui sorge adagiato su una collina alla fine di una scalinata, in mezzo alla natura rigogliosa: luogo assai freddo, dove il gelo dura più a lungo. Il popolo di Soriso e dei paesi vicini ebbe sempre devozione particolare a questa Madonna: l’affresco quattrocentesco dell’altare, rappresentante la Vergine col Bambino del Cagnola, è da sempre molto venerato anche dai viandanti di passaggio.
Luogo speciale, che predispone anch’esso alla contemplazione…