Ti ricordi i cinepanettoni?

Condividi sulla tua pagina social

di Simone Balocco

 

Fra un mese sarà Natale. Fra trenta giorni, chi ha avuto ha avuto chi ha dato ha dato: finirà la corsa al regalo last minute, finirà la corsa per la preparazione del cenone della vigilia e finirà la preparazione per il pranzo. Insomma, potremmo dire “…anche questo Natale se lo semo levato dalle palle”.

Questo virgolettato non vuole mancare di rispetto alla festività più bella e carica di significato di tutto l’anno. Questo virgolettato ognuno di noi lo avrà utilizzato almeno una volta per dire che dopo settimane di corse frenetiche di qua e di là fra regali, regalini, capitone da preparare e ravioli da condire con il ragù di carne poniamo fine al Natale.

Ma chi ha coniato questo virgolettato? Lo ha coniato Giovanni Covelli nel film “Vacanze di Natale”, una pellicola comica tra il mito ed il cult che ha dato il via al filone dei cinepanettoni.

E oggi parleremo di un genere diventato iconico del cinema italiano, i cinepanettoni, soffermandoci sulla loro nascita, sul perché sono nati, chi sono stati i registi di riferimento, gli attori e le attrici. Insomma, vi parleremo di un simbolo del made in Italy cinematografico che ha incassato miliardi tra lire ed euro tra gli anni Ottanta e la metà dei Duemila.

Cos’è un cinepanettone

Innanzitutto, “cinepanettone” è una parola macedonia: una parola non tipica del linguaggio italiano che ne unisce due. “Cinepanettone nasce” dalla crasi di “cine-” che sta per cinema e “panettone”, il prodotto dolciario tipico delle festività natalizie. Ed infatti i cinepanettoni uscivano tutti a ridosso del Natale per rimanere in programmazione nelle sale fino alla fine dell’anno.

Nato nella seconda metà degli anni Novanta come termine dispregiativo di questa categoria di film, negli anni Duemila questi ebbero un boom di spettatori ed ogni volta che passano ancora oggi in tv l’audience sale. In pratica, tra il 2002 ed il 2011 i cinepanettoni sono stati parte integrante del costume e della cultura (cinematografica) italiana.

Il copione dei cinepanettoni è sempre stato semplice e continuativo: luoghi di villeggiatura famosi e bellissimi (in montagna, al mare, all’estero), comicità spicciola ma d’effetto, attori tipici, bellezze mozzafiato, linguaggio ricco di doppi sensi e battute (molto spesso) volgari, ma sempre piaciute, una colonna sonora composta da canzoni orecchiabili subito avvicinabili al film.

I cinepanettoni hanno avuto un merito: far andare al cinema molte persone che durante l’anno non ci vanno. Uno potrebbe dire “perché la gente dovrebbe andare a vedere film comici ripetitivi, alle soglie del volgare e ricchi di doppi sensi?”. I dati sono incontrovertibili: i cinepanettoni, durante il periodo di Natale, erano in testa negli indici di gradimento e incassavano miliardi (di lire) e milioni (di euro).

Ed erano le famiglie che facevano la fila per accaparrarsi i biglietti per vedere i film di quella che è stata la “commedia all’italiana 2.0”.

Ma quando nascono i cinepanettoni? Nascono il 23 dicembre 1983, quando uscì nelle sale “Vacanze di Natale”.

Il capofila: “Vacanze di Natale

1982. Pensi a quell’anno e vengono in mente l’Italia mundial, lo scioglimento degli Abba, l’uscita di “Thriller” di Michael Jackson e la produzione del primo compact disc. Al governo c’era il secondo governo Spadolini, al Quirinale Sandro Pertini (iconica la sua immagine alla finale di Madrid in piedi ad esultare), alla Camera Nilde Iotti ed al Senato Amintore Fanfani, prima che a fine anno diventasse per la quarta volta Presidente del Consiglio.

Il 1982 è stato l’anno di un film comico molto amato che andava un po’ a sparigliare le carte nel mercato cinematografico nazionale: Sapore di mare. Sulla costa della Versilia, nella mitica Forte dei Marmi dei primi anni ’60, si svolgevano le storie di alcuni ragazzi provenienti da diverse zone di Italia che si intrecciavano tra amori, tradimenti e scene molto belle. Alla regia, i fratelli Vanzina.

Il successo fu clamoroso, i botteghini furono sbancati e l’anno dopo fu fatto il seguito (Sapore di mare 2), con vecchi e nuovi attori. Il sequel non replicò il successo, ma tant’è.

Nella primavera del 1983 si incontrarono i fratelli Vanzina e Aurelio de Laurentiis (giovane produttore cinematografico, figlio di Dino) e pensarono di far lo stesso tipo di film, ma ambientato sulla neve, durante le vacanze invernali.

Il gruppo fu d’accordo ed il 23 dicembre 1983 uscì nelle sale “Vacanze di Natale”. Da quel momento, il cinema comico italiano avrebbe preso un’altra piega. “Vacanze di Natale” divenne il primo film della fortunata saga dei cinepanettoni.

Il film fu girato a Cortina d’Ampezzo, sulle Dolomiti bellunesi, in meno di un mese ed incassò oltre 3 miliardi di lire. I protagonisti erano (tra i tanti) Jerry Calà, Christian de Sica, Guido “Dogui” Nicheli, Claudio Amendola, Mario Brega, Riccardo Garrone e Karina Huff.

Alla fine, era un “Sapore di mare”…sulla neve: un intreccio di storie tra persone di diversa estrazione sociale e diversa provenienza geografica che raccontavano i vizi e l’ipocrisia dell’Italia di quegli anni. Un’Italia che era entrata a gamba tesa negli anni Ottanta e che voleva togliersi di dosso, ridendo, le tossine dei difficili anni Settanta.

Nel maggio 1983, fu de Sica in tv a dire che a fine anno sarebbe uscito un film sul filone di “Sapore di mare”, ma in chiave invernale. E lui sarebbe stato uno dei protagonisti.

“Vacanze di Natale” è stato il capostipite, ma il film dei Vanzina riprende in chiave diversa (visti anche gli anni) il film “Vacanze d’inverno” del 1959 con protagonisti Alberto Sordi ed il padre di de Sica, Vittorio, per la regia di Camillo Mastrocinque, già regista di diversi film di Rascel, Totò, Maifredi e Chiari.

“Vacanze di Natale” ebbe un successo clamoroso e anche negli anni successivi divenne un classico della programmazione, anche se è da diversi anni che non passa in prima serata o sui canali “secondari” dei generalisti.

I protagonisti dei film erano le famiglie Covelli (romani, capitanati dal padre avvocato Giovanni/Riccardo Garrone, la sua signora/Marisa Como, i figli Roberto/Christian de Sica, Luca/Marco Urbinati e Diamante/Roberta Lerici), i Braghetti (milanesi, con marito Donato interpretato da Dogui e la moglie Ivana interpretata da Stefania Sandrelli), Billo (musicista di piano bar con il fascino del seduttore incallito, interpretato da Jerry Calà), i Marchetti (padre Arturo/Mario Brega, la moglie Erminia, la suocera Costanza ed il figlio Mario, interpretato da Claudio Amendola).

Per molti italiani, che si rivedevano nei protagonisti (e volevano imitarli), quello era il film ideale, perché allora iniziavano gli esodi verso le località montane ed era come se anche loro fossero dentro la pellicola.

E poi “Vacanze di Natale” ha legato le canzoni del momento, dei veri tormentoni che ancora oggi quando passano in radio o si vedono i videoclip sono associati al momento del film. Per non parlare della battute, che tutt’oggi sono ripetute nella vita di tutti i giorni e che sono diventate iconiche: da “E anche questo Natale…se lo semo levato dalle palle!” a “Non sono bello, piaccio”, da “Levaje er vino” a “Chissà dove festeggerà il Capodanno Tonihno Cerezo”. Ma il colpo furono le battute di Nicheli, diventate il suo simbolo e ancora oggi ripetute: “La libidine è qui, amore: sole whisky e sei in pole position!”, “Via della Spiga Hotel Cristallo di Cortina 2 ore 54 minuti e 27 secondi…Alboreto is nothing”.

“Vacanze di Natale” aveva un obiettivo: prendere in giro una parte del Paese, quella degli arricchiti, quella delle persone poco propense alla risata pensando di essere al di sopra di essa, prendere in giro due Italie (la milanese e la romana).

Il Paese stava cambiando rispetto al passato e “Vacanze di Natale”, nella sua semplicità, voleva mettere alla berlina i vizi (tanti) e le virtù (poche) di uno spaccato italiano.

Sono quattro i personaggi cult di “Vacanze di Natale”: l’uomo di mondo Roberto Covelli, figlio di una coppia romana che (da quanto si capisce) non aveva un background ricco ma si sono arricchiti nel tempo e hanno la puzza sotto il naso, un po’ come il figlio che si presenta a Cortina da New York con la fidanzata Samantha a cui fa credere di essere innamorato, ma alla fine si concede una notte d’amore, la notte di Capodanno, con il suo maestro di sci, mettendo in difficoltà i genitori; Billo, inguaribile casanova e abile pianista di piano bar che farà perdere la testa a tante donne; Donato e il suo caratteristico linguaggio da bauscia milanese che si ritrova a dare mance a destra e manca e trascurare la moglie Ivana; Arturo Marchetti, un uomo che odia la montagna dei ricconi e che si trova anche lui, obtorto collo, a vivere la settimana bianca a Cortina con moglie, suocera e figlio adolescente.

E come tutti i film di successo, “Vacanze di Natale” non solo ebbe un seguito, ma diede il via ad una vera e propria saga.

Il dado è tratto: da “Vacanze in America” a “Vacanze di Natale a Cortina” (1984-2011)

L’epopea dei cinepanettoni è durata diciassette anni ed ogni Natale, nelle sale cinematografiche italiane, usciva un film comico sul filone di “Vacanze di Natale”.

Il secondo cinepanettone snaturò sé stesso: non una vacanza sulla neve, ma una vacanza on the road per gli Stati uniti cui presero parte ben cinque interpreti della prima pellicole. “Vacanze in America” è il secondo cinepanettone ed è incentrato sul viaggio estivo a ridosso della maturità di una classe quinta di un liceo privato romano in vacanza negli Stati uniti capitanati da uno strampalato prete; una classe di diciottenni in piena tempesta ormonale con un “fuori quota” che ne ha fatte più di Bertoldo, come recita il detto. La regia di questo cinepanettone è stata dei Vanzina e quello fu il loro ultimo prodotto incentrato sulle vacanze, passando il testimone poi ad Enrico Oldoini, che girò il terzo cinepanettone, “Vacanze di Natale ’90”, cui seguì l’anno successivo “Vacanze di Natale ’91”. Ambientato a Sankt Moritz, è stato il primo film natalizio con protagonista uno degli attori comici italiani più noti tra gli anni Settanta e Ottanta: Massimo Boldi.

In questi due film sparirono definitivamente Calà e Amendola e fu riconfermato de Sica.

Enrico Oldoini era stato già sceneggiatore e regista di alcuni film comici. Quale è stato il motivo dell’addio dei figli di Steno? Semplice: il cinepanettone lo avevano fatto, avevano riscosso successo, addio cinepanettoni.

E quello fu il primo film natalizio con due protagonisti e non una serie di protagonisti: Christian de Sica e lo stesso Boldi. Il successo fu clamoroso, come le risate.

Eppure quello fu il primo cinepanettone che snaturò il…cinepanettone in sé: se il primo era bello, romantico e distinto, questo presentò tratti comici, ma volgari e un’accezione sul sesso, sui tradimenti e sui doppi sensi.

A questo seguirono due film “cinepanettoni” usciti l’anno…della loro uscita: nel 1991, “Vacanze di Natale ’91” e “Vacanze di Natale ’95”, ambientati a Sankt Moritz e ad Aspen, per la prima volta all’estero, avendo come protagonista la nota località sciistica del Colorado.

Nel film del 1995, degni di nota il debutto (praticamente) di una sconosciuta quindicenne Cristiana Capotondi e del bel Luke Perry, il Dylan McKay di “Beverly Hills 90210”, serie televisiva allora in gran voga tra gli adolescenti.

Tra il 1992 ed il 1994 uscirono film che sono considerati cinepanettoni ma che non rientrerebbero nel novero della categoria: “SPQR”e “A spasso nel tempo”, sempre con la coppia Boldi-De Sica.

Oldoini girò ancora “Anni ’90” e “Anni ’90 parte II”, mentre Neri Parenti (regista delle pellicole fantozziane) “Vacanze di Natale ’95”. I Vanzina tornarono per “A spasso nel tempo” e “A spasso nel tempo – L’avventura continua”.

I Vanzina girarono poi “Vacanze di Natale 2000” e chiusero, lasciando il timone definitivamente a Neri Parenti.

E proprio gli anni Duemila hanno visto il boom dei cinepanettoni: gli incassi aumentarono, i

budget idem, i toni comici anche (anche se era forte il tratto sessuale e a tratti volgare).

Il cinepanettone uscì definitivamente dall’Italia per avere location all’estero: “Merry Christmans” (2001, Amsterdam), “Natale sul Nilo” (2002), “Natale in India” (2003), “Christmans in Love” (2004, Gstaad, Svizzera), “Natale a Miami” (2005) e “Vacanze a New York” (2006), Natale in crociera (2007), “Matrimonio alle Bahamas” (2007), “Natale a Rio” (2008), “Natale a Beverly Hills” (2009), “Natale in Sudafrica” (2010) e “Vacanze di Natale a Cortina” (2011).

L’ultimo cinepanettone è un back to the roots: “Vacanze di Natale a Cortina”, uscito nel 2011, il decimo senza Boldi con de Sica, girato nella location del primo film della serie.

E quello è stato l’ultimo cinepanettone come lo si intende. La volgarità aveva preso il sopravvento e alle persone non piacevano più come una volta ed era il momento di cambiare

Gli attori di riferimento: Christian de Sica e Massimo Boldi

Quando si parla di cinepanettoni sono due gli attori di riferimento, senza se e senza ma: Massimo Boldi e Christian de Sica.

Espressione di due tipi diversi di comicità (la milanese e la romana verace), i due attori (rispettivamente classi 1945 e 1951), sono stati gli attori cult delle pellicole natalizie. Un sodalizio artistico nato con “Vacanze di Natale ’90” e durato per sedici cinepanettoni.

In quei sedici film, i due attori hanno reso unico nel suo genere il cinema comico natalizio con prove davvero comiche e battute ancora oggi ripetute nei più svariati contesti.

Nel mentre, film ed incassi ai botteghini epici. A dire il vero, de Sica di cinepanettoni ne ha girati due in più, essendo stato parte del cast del primo (“Vacanze di Natale”) e del secondo (“Vacanze in America”).

Essendo rappresentanti, come detto, di due modi di fare comicità, per anni i due attori sono stati un punto di riferimento per molti giovani attori.

Tutto fino al 2006 quando il sodalizio tra i due comici venne meno per una serie di divergenze tra i due: si separava il duo comico e si pensava che i cinepanettoni sarebbero finiti. In quegli ultimi anni iniziò a nascere una sorta di odio verso queste pellicole che iniziavano ad essere stantie nelle trame e volgari nei contenuti.

I due attori, oramai calati nelle parti dei cinepanettoni, continuarono a girare film natalizi: Boldi tra il 2006 ed il 2010 fu il protagonista di otto pellicole (“Olé”, “Matrimonio alle Bahamas”, “A Natale mi sposo”, “Matrimonio a Parigi”, “Ma tu di che segno sei?”, “Matrimonio al Sud”, “Un Natale al Sud”, “Natale da chef”), mentre de Sica fu il protagonista di sei pellicole che furono, secondo gli esperti, le vere continuazioni dei cinepanettoni (“Natale a New York”, “Natale in crociera”, “Natale a Rio”, “Natale a Beverly Hills”, “Natale in Sudafrica”, “Vacanze di Natale a Cortina”, “Vacanze ai Caraibi – Il film di Natale”). Boldi, come si legge dai titoli, si “specializzò” sui matrimoni, de Sica sulle “vacanze”.

Qualcosa cambiò nel 2017: i due attori, dopo anni di frecciate e incomprensioni, si riavvicinarono, fecero pace e girarono un nuovo film non cinepanettone che era incentrato sull’amicizia ritrovata tra due compagni di molte avventure (“Amici come prima”). Un po’ come la loro storia.

Ma l’effetto “cinepanettone” era terminato. Da qualche anno, anche.

Questa coppia, subito identificabile anche per la fisicità dei due attori (cicciottello il primo, più tonico il secondo) e per la loro “parlata” sono stati una grande coppia, dove l’uno non era spalla o secondo dell’altro.

Per questo motivo rimarranno epici ed iconici i vari Roberto Covelli, Toni, Enzo Lambertoni, Remo Proietti e Fabio Trivellone; Bindo, Nanni Lambertoni, Enrico Carli, Enrico Paci e Giorgio Bassi.

Vale a dire, i loro personaggi natalizi più noti.

Le attrici di riferimento: le bellone del periodo

Se ci sono stati due attori simbolo dei cinepanettoni (Massimo Boldi e Cristian de Sica), non se ne ritrovano tra le interpreti femminili.

O meglio, difficilmente le stesse attrici hanno girato più cinepanettoni. Motivo? La parte femminile è sempre stata rappresentata dalle attrici (belle) del momento.

Ed ecco che nel primo “Vacanze di Natale” apparvero Katarina Huff, Antonella Interlenghi e Stefania Sandrelli, attrici giovani e capaci. In particolare, la Huff (morta nell’aprile 2016) e la Interlenghi avevano già preso parte a “Sapore di Mare”, “Sapore di mare 2 – Un anno dopo“ e “Vacanze in America”, per poi sparire piano piano dalla scena.

Da “Vacanze di Natale ’90” fino alla fine della saga, le protagoniste sono state attrici dotate di una certa bravura davanti alla macchina da presa. Ed ecco quindi che le protagoniste sono state Maria Grazia Cucinotta, Emanuela Folliero, Nancy Brilli, Nadia Rinaldi, Sabrina Ferilli, Elisabetta Canalis e tante altre.

Ma i cinepanettoni sono stati anche la fortuna di attrici straniere belle, inarrivabili e bombastiche: dalla Clery a Carol Alt, da Megan Gale a Victoria Silversted, da Michelle Hunziker a Cindy Crawford ad Ayda Yespica, fino a Brigitte Nielsen, Carol Alt, Alena Seredova, Belen Rodriguez.

E, sia in presenza di attrici di casa nostra sia straniere, i cinepanettoni hanno stufato e sono finiti: trame semplici con protagonisti coppie scoppiate, amanti, risate, battute e scene volgari.

Tutto il contrario, almeno, del capostipite della saga, “Vacanze di Natale”, ricco di battute e poverissimo di doppi sensi e scene di donne in déshabillé.

Causa del declino

La storia del cinema, italiano e non, è ricco di saghe: da un primo film di successo, sono stati poi tratti altri film che hanno continuato a tenere alto il nome della pellicola-madre per anni. E questo riguarda film comici (basti ad esempio pensare alla saga di Ugo Fantozzi o i vari “Scary Movie”, o ai film di Harry Potter, Il signore degli anelli o i film con protagonisti James Bond).

I cinepanettoni sono stati una saga atipica: nati dopo il successo del primo film (ripetiamo, “Vacanze di Natale”), i successivi sono stati molto belli, comici e che hanno fatto incassi record al botteghino. Ma quello che ha messo in difficoltà questo filone cinematografico è stata la trama. Via via i film sono diventati grotteschi, troppo volgari, con troppe scene discinte (e teniamo conto che a vedere questi film andavano le famiglie sotto le feste) ed una sbiadita copia uno dell’altro.

E come ogni cosa che non si adegua ed evolve, ecco arrivare il crepuscolo e poi il definitivo tramonto. Motivo? Era finita anche un’epoca italiana. E come ogni cosa, quando si raggiunge il top, deve avere un termine sennò si diventa copie di sé stessi

I cinepanettoni dopo il boom dei primi anni Duemila, hanno avuto anche un calo di incassi e nel 2011 si è deciso di non girarli più. La cosa negativa è che i cinepanettoni sono stati uno specchio di un particolare tipo di Italia: gli arricchiti, i maleducati, gli infedeli, ma allo spettatore questo piaceva, perché magari rivedeva, nei personaggi interpretati, qualcuno di sua conoscenza (o magari sé stesso).

Eppure sono stati una bella pagina della commedia italiana, uno spaccato che ha unito Nord e Sud. Uno stile all’inizio allegro, spensierato, non banale che univa tante famiglie che facevano la coda al cinema per entrare in possesso di quel biglietto che avrebbe permesso di vedere quali personaggi avrebbero interpretato de Sica e Boldi, chi era la bellona da conquistare, chi fossero i co-protagonisti e di scovare battute epiche sullo stile di “Nun me angoscià” o “Via della Spiga, Hotel Cristallo di Cortina: 2 ore, 54 minuti e 27 secondi…Alboreto is nothing!”. E poi diciamo: il divorzio Boldi-de Sica si sapeva avrebbe messo ko i “cinepanettoni”. E così alla fine è stato, anche se a dire il vero de Sica ha portato avanti il “brand”, ma senza il compare non è stata la stessa cosa.

Cosa rimane nel 2019 del fenomeno “cinepanettoni”

Fra un mese molti italiani (e scommettiamo anche tanti nostri lettori) saranno al cinema a godersi un film, perché non c’è Natale (tra le tante cose) senza assistere ad un film con la famiglia. Non ci sarà nessun cinepanettone, come avviene da otto Natali a questa parte.

La domanda è: cosa ci hanno lasciato i cinepanettoni?

Anche se hanno una nomea negativa, i cinepanettoni ci hanno fatto volare con la fantasia: vacanze a Cortina, Aspen, Mar Rosso, Gstaad, Sankt Moritz, Nilo, New York e Sudafrica. Quanti di non vorrebbero fare una vacanza in queste rinomate località sotto le festività natalizie?

Sono stati un simbolo dell’italianità: un tipo di commedia nata in un particolare periodo della storia italiana (gli anni Ottanta-Novanta) che è tra i più ricchi di ricordi e lasciti generando una grande pagina nazionalpopolare, tanto che ancora oggi sui social network sono presenti gruppi e fan page dove si parla solo di questi film e si citano le battute, si linkano i filmati di queste pellicole che sono state la quintessenza del made in Italy cinematografico.

I cinepanettoni ci hanno lasciato canzoni che proprio grazie a questi film sono diventate famose e dei tormentoni.

Un bel lasciato. Ed in effetti all’inizio erano fatti bene: attori ed attrici decisamente con una marcia in più, situazioni comiche davvero…comiche, flirt con donne bellissime, disimpegno a 360°. Ma poi i cinepanettoni non sono andati oltre sé stessi e per questo il divertimento è andato calando, le battute idem, alcuni interpreti come capacità attoriali sono stati davvero di livello inferiore a chi interpretava i film nei primi cinepanettoni.

E per questi motivi, alla fine, sono usciti dai programmi delle case produttrici e i registi hanno virato su altri generi, pur sapendo che i cinepanettoni hanno rappresentato un’epoca per l’Italia e per il nostro cinema.

E su YouTube, i video con brevi parti dei film sono molto visualizzati, condivisi e commentati. Piaccia o meno, i cinepanettoni sono stati una parte di noi e scommettiamo che molti di voi hanno visto (o rivedono) più che volentieri le scene con il “Dogui”, i Covelli, i Marchetti e i personaggi interpretati dal duo Boldi-de Sica.

Perché il Natale, quando arriva arriva. Ma se in tv viene passato un cinepanettone, si staccano gli smartphones (ai tempi dei cinepanettoni, si spegnevano telefoni di casa e cellulare), si prendono i pop corn e si guardano questi film che hanno segnato un’epoca e che ci hanno fatto ridere.

E chi non ha mai riso, non sa cosa si è perso. Nel bene e nel male.

immagine in evidenza tratta da www.scimarche.it