TRUCam e dintorni. Il nuovo occhio elettronico dentro l’abitacolo delle vostre auto.

Condividi sulla tua pagina social

di Antonio Costa Barbé

TruCam, l’evoluzione dell’Autovelox e ancora di più del Telelaser è il presente e futuro prossimo della sicurezza e del controllo sulle strade, e promette di far punire con la massima severità e precisione i trasgressori del codice della strada TruCam è molto invasivo della privacy dell’automobilista, scatta foto dettagliate in alta definizione di chi sta dentro l’abitacolo, gira video del percorso dell’auto mentre si avvicina alla postazione di rilevamento e mentre se ne allontana. Attiva un tracciamento via Gps ed è in grado di vedere se si hanno le cinture di sicurezza allacciate e se stiamo parlando al cellulare mentre guidiamo. Ma come ci si può tutelare in caso di errori, abusi e sanzioni che appaiono spesso utilizzate dai comuni per… far cassa?
In verità non esiste un limite all’utilizzo di Telelaser, Scout Speed e, da ultimo, del TruCam giustificato dalla garanzia di privacy degli automobilisti. Esiste solo un obbligo per le Amministrazioni e gli Enti che utilizzano tali apparecchiature di garantire che i filmati e le fotografie raccolti dalla telecamera e che immortalano l’interno dell’abitacolo non vengano comunicati a terzi, restino riservati ed accessibili all’interessato ed agli organi di controllo solo ed esclusivamente per la finalità per cui sono stati prodotti. Solo dove queste garanzie venissero a mancare, si aprirebbero spazi per dei ricorsi per violazione della privacy. In aggiunta a questo, le amministrazioni comunali che usano TruCam devono poter certificare che l’apparecchiatura è stata adeguatamente tarata e revisionata.
Per quanto riguarda la certezza dell’identità del conducente, esiste una specifica norma del Codice della Strada che prevede che per quelle multe che non siano state contestate immediatamente al conducente e che comportino la decurtazione dei punti dalla patente (ad esempio nel caso di eccesso di velocità rilevato tramite TruCam), il proprietario del mezzo è invitato a comunicare, entro 60 giorni all’autorità che ha elevato la multa, i dati dell’effettivo conducente al momento dell’infrazione, ossia colui che materialmente ha violato il codice della strada alla guida del mezzo sanzionato affinché l’ente competente provveda, solo e unicamente nei suoi confronti, alla decurtazione dei punti dalla patente. E’ un vero e proprio obbligo la cui violazione può comportare una seconda sanzione che oggi spazia da 431 a 1.734 euro!
Il Codice della strada prevede l’obbligo di contestare immediatamente la violazione affinché il presunto trasgressore possa difendersi nell’immediatezza del fatto. La situazione assicurativa e la revisione dell’auto sono accertabili da remoto. Al contrario, invece, l’obbligo delle cinture e la guida con il cellulare sono violazioni che possono essere sanzionate soltanto se rilevate effettivamente dall’Agente accertatore. Infatti il Codice della Strada prevede che la violazione, quando è possibile, deve essere immediatamente contestata al trasgressore e dell’avvenuta contestazione deve essere redatto verbale contenente anche le dichiarazioni che gli interessati chiedono vi siano inserite. Il TruCam, come il telelaser, è uno strumento che permette la rilevazione della velocità e delle altre eventuali infrazioni a distanza. Quindi nell’ipotesi in cui l’apparecchiatura permetta l’accertamento dell’illecito prima del transito del veicolo, come nel caso del TruCam, la contestazione deve essere immediata. Qualora l’eccezionalità della situazione non consenta la contestazione immediata, il verbale dovrebbe recare l’enunciazione dei precisi motivi che l’hanno impedita.
L’esistenza degli autovelox, così come quella dei TruCam deve essere sempre segnalata preventivamente. Tale obbligo vale sia che si tratti di apparecchi fissi e automatici, sia che la postazione sia mobile. Anche il verbale di contestazione dell’infrazione deve dare atto della presenza dei suddetti cartelli di avviso.
Ricordiamoci però che esistono disposizioni di legge che permettono di non allacciare le cinture di sicurezza nel caso di disabilità fisica o di donna incinta a bordo.
Questi casi di esenzione, di forza maggiore e analoghi, possono essere sempre tutelati e fatti valere con ricorso. Proprio tali casi evidenziano la ragione che crea l’obbligo di contestazione immediata dell’infrazione da parte delle Forze dell’Ordine: questa immediatezza consentirebbe all’automobilista di fornire le proprie giustificazioni ed evitare a priori l’irrogazione della sanzione, senza necessità di proporre alcun ricorso.

-In sinergia con l’analisi del giurista Stefano Casti-