di Simone Balocco
Da martedì 10, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha stabilito, con un apposito decreto ad hoc, di rendere tutto il territorio nazionale (e non più solo la Lombardia e altre 14 province) una “zona rossa”: non si può uscire di casa se non per “comprovate esigenze lavorative; situazioni di necessità; motivi di salute; rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”. Fino al 3 aprile, l’Italia, per colpa del Covid-19, sarà ferma. E anche lo sport lo sarà di conseguenza: campionati sospesi, in tutti gli sport. Solo le manifestazioni europee andranno avanti, ma a porte chiuse.
Ovviamente, anche il Novara è coinvolto in questa grave situazione.
Gli azzurri hanno disputato la loro ultima partita lo scorso 16 febbraio, giorno del match di Gorgonzola contro l’Albinoleffe: 1-0 per la squadra bergamasca e Novara che ha dovuto così rimandare l’appuntamento con la prima vittoria esterna del 2020.
Ed il primo appuntamento utile per cercare di strappare il primo “2” dell’anno nuovo sarebbe stato lunedì 24 febbraio, quando il calendario ha messo di fronte agli azzurri la Pro Vercelli di Alberto Gilardino nel “derby delle risaie”. “Sarebbe stato”, perché il match nel “Piola” bicciolano non si è disputato né quel “Monday match” né nel successivo recupero (prima serale e poi tardo-pomeridiano) dell’11 marzo ed il motivo è stato semplice: leggasi “Covid-19”, ovvero tutti i campionati sono fermi fino al 3 aprile.
Dal 4 aprile tutto dovrebbe tornare alla normalità (o cosi tutti sperano) e la squadra di Banchieri sarà impegnata domenica 5 aprile nel match casalingo contro l’Arezzo in quella che sarà la quart’ultima partita della regular season. Il Novara dovrà però recuperare le otto partite rinviate precedentemente (così come le avversarie del girone), dopo di che si disputeranno i play off. Tutto sempre che non si decida di fermare il tutto. E questo è quello che molti (tifosi e non) non vorrebbero.
Il Novara è ottavo in classifica e se il campionato finisse ora, disputerebbe i play off per la promozione in Serie B.
Serie B che oggi vede un novarese guardare tutti dalla vetta della classifica. Un novarese doc, un ragazzo di 24 anni frutto del fervido vivaio di Novarello che si sta togliendo un po’ di soddisfazioni personali e sportive. Il giocatore in questione è il portiere del Benevento, capolista incontrastato (oggi ha venti punti di vantaggio, a dieci partite dalla fine, sul Crotone secondo in classifica) della Serie B: Lorenzo Montipò.
A dire il vero, oltre a Montipò c’è un altro giocatore nativo di Novara a militare in cadetteria (l’attaccante Nicholas Siega del Pisa), ma l’estremo difensore della Strega è uscito dal vivaio del Novara Calcio.
Ma “Lollo” è uno dei giovani talenti usciti dal centro sportivo di Granozzo con Monticello e che oggi si sta ritagliando il suo spazio nel calcio che conta.
Lorenzo Montipò ha debuttato tra i professionisti nell’ultimo match del girone di ritorno del campionato cadetto 2012/2013 (sabato 18 maggio 2013) al “Piola” contro la Virtus Lanciano: 1-1 ed il Novara di Alfredo Aglietti che si qualificava per i play off da quinto in classifica (eliminato però subito in semifinale dall’Empoli dell’oleggese Massimo Maccarone).
Nonostante il gol incassato, Montipò si contraddistinse in quella partita per alcune parate impegnative.
Montipò, 17 anni 2 mesi e 87 giorni quel giorno, numero 44 sulle spalle, debuttò insieme al compagno di Primavera Francesco Vicari: oggi il difensore romano è capitano della Spal in Serie A.
La carriera novarese di Montipò è partita dalla categoria Esordienti (11 anni) e ha scalato tutte le categorie, fino al debutto in prima squadra.
Montipò rimase a Novara anche la stagione successiva come terzo portiere dopo Tomáš Košický e Luca Tomasig. L’allora numero 12 giocò due partite dal primo minuto durante la regular season (contro Latina e Trapani) e la finale di ritorno dei play out contro il Varese che vide in panchina (per l’occasione, visto l’esonero precedente di Aglietti) il suo mentore Giacomo Gattuso: 2-2 e Novara retrocesso in Lega Pro.
Montipò rimase in Lega Pro anche con il nuovo tecnico, Domenico Toscano, ma giocò solo le due partite del mini torneo per l’assegnazione della Supercoppa di Lega Pro (contro Salernitana e Teramo), vinta per la seconda volta dal Novara.
La stagione successiva, con la squadra ritornata in Serie B, Montipò fu mandato a Siena a farsi le ossa (come si dice in gergo) e in terra toscana divenne un giocatore determinante, tanto che con i bianconeri giocò 35 partite incassando 37 reti. Stagione chiusa al 6° posto per i bianconeri di mister Carboni che si spinsero anche in semifinale di Coppa Italia di Serie C dove venne sconfitto dal Foggia in due partite rocambolesche (in cui furono segnate ben quattordici gol in 180 minuti).
Dopo l’esperienza nella città del Palio, ritorno per lui ancora a Novara e poi la ripartenza (l’ultimo giorno di mercato) ancora per un’altra squadra, questa volta in Serie B: il Carpi di Fabrizio Castori.
Fu una stagione negativa, tanto che a gennaio il giocatore tornò a Novara dopo non aver giocato nessuna partita. Con mister Boscaglia, nel girone di ritorno, Montipò giocò quattro delle ultime sei partite del campionato.
La stagione 2017/2018 fu devastante per Lorenzo Montipò e per il Novara: 49 gol subiti in 39 partite (di cui solo sei senza prendere rete), tra cui quello pesantissimo contro la Virtus Entella all’ultima giornata. Il gol incassato da Crimi al minuto 68 non fu pareggiato dagli azzurri e il Novara retrocesse direttamente in Serie C. Emblematica è l’immagine di Montipò in ginocchio per terra con la mani sulle cosce e la testa bassa dopo aver visto la palla dentro la rete.
La squadra dovette essere rifondata e al Novara bussarono diverse squadre per accaparrarsi i giocatori di categoria. Uno di questi fu proprio Montipò, che il 4 settembre 2017 aveva debuttato in Under 21 in un’amichevole contro i pari età della Slovenia.
In maglia novarese, Montipò ha avuto anche il privilegio di essere convocato con le Selezioni Under 18, Under 19 e Under 20 e a oggi conta due presenze in Under 21 (la seconda la giocò contro la Francia otto mesi dopo)
Il Novara decise di cedere il giocatore in prestito e Montipò fece armi e bagagli e si spostò a 830 chilometri a sud di Novara, in una piazza calda ed esigente con serie intenzioni di ritornare in Serie A: il Benevento di mister Christian Bucchi.
La porta azzurra, in Serie C, sarebbe stata quindi difesa da Michele di Gregorio, Elia Benedettini e Filippo Marricchi.
Il debutto di Lorenzo Montipò con il Benevento è avvenuto il 10 novembre 2018 contro il Carpi in terra modenese: a oggi il portiere novarese, maglia numero 1 sulle spalle, sta portando insieme ad una squadra davvero fuori categoria per la…categoria in massima serie la Strega. E la Serie B lo ha nominato miglior portiere del girone di andata.
Con la maglia del Benevento, in questi 20 mesi, gioca con l’ex compagno in azzurro Nicolas Viola. Ed i due giocatori oggi sono tra i migliori elementi della rosa di mister Filippo Inzaghi, nonché (appunto) della categoria cadetta.
Arrivato come non titolare, dopo avere scavalcato i “rivali” Puggioni e Gori (più esperti di lui), il posto di titolare è diventato suo a tutti gli effetti.
Per “Lollo”, una stagione che lo sta ripagando della delusione dello scorso torneo quando la Strega, terza alla fine del campionato, è stata subito eliminata in semifinale dal Cittadella.
Lorenzo Montipò oggi è il portiere ad aver incassato meno reti in Serie B: 15 reti in ventotto partite. Merito della linea difensiva campana, ma merito anche suo visto che il portiere novarese si è contraddistinto in parate importanti. E se gli Inzaghi boys sono al primo posto, una buona fetta di merito ce l’ha anche lui.
E nell’estate 2019, Montipò è stato convocato dall’allora Ct della Under21, Gigi di Biagio, come terzo portiere per l’Europeo di categoria che si sarebbe disputato in Italia e San Marino. Montipò però non scese in campo, ma divenne il primo novarese ed il primo ex giocatore del Novara ad essere convocato per la principale manifestazione calcistica giovanile d’Europa.
Ora tanti tifosi (del Novara, sopratutto) sperano che Montipò possa giocare in Serie A e ricevere un giorno la prima convocazione in Nazionale maggiore.
Montipò si ispira a Gigi Buffon, ma il suo portiere di riferimento è Salvatore Sirigu. E pensare che durante la scorsa finestra di mercato invernale sono circolate voci (vere o presunte) che il Torino avrebbe voluto riportarlo in Piemonte, affidandogli proprio il ruolo di vice-Sirigu.
Se il Benevento dovesse tornare in Serie A, Lorenzo Montipò diventerebbe il primo novarese “cittadino” a giocare in massima serie dopo tanti anni: Massimo Maccarone e Mattia Cassani (in Serie A con le maglie di Parma, Siena, Palermo, Sampdoria ed Empoli; Palermo, Fiorentina, Genoa, Parma, e Sampdoria) sono novaresi di “provincia”, essendo originari di Oleggio ed Arona. Gli ultimi a giocare in massima serie sono stati Dario Baccin ed Alberto Comazzi, con Napoli e Lazio, nella stagione 2000/2001. Sarebbe top se dovesse vincere un giorno anche lui uno scudetto come riuscì a Domenico Volpati, nuares del 1951 campione d’Italia e protagonista con il “Verona dei miracoli” di Osvaldo Bagnoli. Ma tempo al tempo.
La Serie A sarebbe il giusto premio per una squadra che sta viaggiando ad una media punti incredibile. Spinta da un 24enne novarese che sa quello che vuole e che vuole giocare in Serie A, il sogno di ogni calciatore.
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