Un pessimo Novara prende tre “pere” dalla capolista Lanciano. Tutti sotto accusa.

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by Simone Balocco

calcioTre gol della capolista Virtus Lanciano ad uno spento e poco incisivo Novara fanno cadere la notte fonda su tutta la squadra e sui propri tifosi.

Proprio nel giorno in cui si toccava l’apice per le celebrazioni del centenario della nascita di Silvio Piola, con la maglia celebrativa da parte degli azzurri in campo, la squadra novarese disputa (forse) la peggior partita dell’era Aglietti. L’ultimo 0 a 3 in casa risaliva alla serie A quando il 6 e il 22 gennaio 2012, Ludi e compagni persero contro Fiorentina e Milan.

La sconfitta di ieri, la seconda stagionale e la prima in casa, ha fatto vedere i limiti che ha attualmente questa squadra, limiti già evidenziati almeno nelle ultime quattro partite: errori della difesa, poca consistenza a centrocampo e sterilità in attacco. Tutti i presupposti per una crisi di identità. La classifica è agrodolce in quanto i ragazzi di Aglietti sono decimi a 10 punti in coabitazione con Crotone e Cittadella, con il sesto posto playoff distante 2 punti, ma dietro Palermo e Brescia. I tempi per migliorare ci sono eccome, ma come dice il detto “prevenire è meglio che curare”. Anche se siamo alla 7a giornata e mancano 35 partite alla fine del torneo.

La Virtus Lanciano sta attraversando uno strepitoso momento di forma, che vede i frentani per la seconda settimana consecutiva guardare le avversarie dalla cima della classifica con 18 punti, frutto di 5 vittorie, 3 pareggi e nessuna sconfitta, con 10 gol realizzati e 3 subiti. E ieri al “Silvio Piola” hanno fatto capire di che pasta sono fatti. In tre partite finora dispute contro il Novara, i rossoneri abruzzesi hanno vinto due volte e pareggiato una volta, e nel pareggio erano passati in vantaggio. Insomma, due anni in cadetteria e già bestia nera.

Ieri Alfredo Aglietti ha dovuto fare i conti con la squalifica di Romano Perticone, ammonito a La Spezia ed in diffida e questo gli ha complicato la vita. In porta Kosicky, sulle fascie Salviato e Potouridis, in mezzo Mori e Bastrini, a centrocampo Katidis, Buzzegoli e Pesce, davanti il trio Lazzari-Gonzalez-Iemmello. In panchina Ludi e Comi. Marco Baroni, tecnico della “Virtus”, ha schierato Sepe tra i pali, in difesa Troest, Mammarella, Amenta e de Col, a centrocampo Minotti, Bouchel e Casarini, davanti il tridente Piccolo-Thiam-Falcinelli. Arbitro dell’incontro, il signor Manganiello della sezione di Pinerolo. Sugli spalti, sebbene il tempo abbia tenuto, 4300 spettatori, di cui una quarantina provenienti dall’Abruzzo. Prima del fischio d’inizio è stato letto un messaggio del Presidente della serie B Abodi in ricordo di Silvio Piola ed è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della tragedia di Lampedusa.

Sono subito gli ospiti a farsi vedere pericolosi al sesto minuto con Casarini, ma la conclusione non impensierisce Kosicky. Nei primi dieci minuti sono gli abrtuzzesi a fare la partita e all’11’ si guadagnano un corner. Da palla inattiva, colpo di testa di Troest che di testa mette la palla in rete per il vantaggio della “Virtus”. Per il centrale danese, secondo gol al Novara dopo il gol del pareggio dello scorso anno quando militava nel Varese.

Dopo poco più che dieci minuti Gonzalez e soci sono già sotto e devono recuperare. Gli azzurri hanno subito l’ennesimo gol con giocatore lasciato libero di agire come voleva.

Ma il gol non fa chiudere “a riccio” il Lanciano che, anzi, spinge sull’acceleratore grazie al suoi tre attaccanti, soprattutto il numero 27, il senegalese Mame Baba Thiam, un vero pericolo per tutti i 90′. Con il giocatore che entra molte volte nella difesa azzurra con molta (troppa) facilità.

E al 23′ Minotti porta la Virtus Lanciano sullo 0 a 2: secondo corner consecutivo vincente di capitan Mammarella che imbecca il compagno che, lasciato solo, può segnare con estrema felicità. Raddoppio abruzzese, sconforto, insulti e primi fischi dagli spalti. Il Novara accusa il colpo e prova a farsi vedere dalle parti di Sepe per due volte con due tiri da fuori da parte di Buzzegoli che l’estremo difensore para.

La prima frazione si conclude con un bel tiro di Pesce da fuori area che Troest mette in angolo e con Lazzari che fa quello che vuole sulla sua sinistra, mettendo in mezzo per Gonzalez che al volo calcia molto forte, ma i frentani negano la terza gioia stagionela al numero 19 novarese.

La ripresa si apre con il primo cambio per il Novara: fuori uno spento e poco incisivo Iemmello, dentro Gianmario Comi. L’attacante ex reggino si rende pericoloso già al 7′ con un colpo di testa su punizione di Buzzegoli.

Al 11′ minuto Aglietti mette al Novara la trazione anteriore: fuori uno spaesato e inconcludente Katidis per Matthias Lepiller. Il Novara passa dal solito 433 ad uno “spinto” 424.

Sette minuti e il “Piola” urla di gioia: Gonzalez entra in area e Aquilanti (entrato al 20′ per de Col) lo butta giù. Manganiello non ha dubbi, penalty per il Novara ed espulsione diretta per il numero 2 avversario. Sul dischetto lo specialista Buzzegoli che di destro si vede respingere la palla da Sepe. Dopo quasi un anno il Novara Calcio sbaglia un rigore e sui tifosi aleggia una specie di  nuvola “fantozziana” che dice “oggi proprio non va”.

Il morale è a terra ma i ragazzi non vogliono mollare. E’ Lepiller a rendersi pericoloso con due conclusioni delle sue che escono di pochissimo ed in un caso Sepe è costretto a deviare in corner. Al 70′ terzo cambio novarese: fuori Buzzegoli, dentro Rigoni.

L’ingresso del numero 14 non cambia l’esito della partita, come tanti tifosi si aspettavano. Al 29′ assist di Pesce per Gonzalez che sulla destra fa partire un bel tiro diagonale che Sepe para. Per l’argentino davvero un periodo (a parte il gol con il Cittadella) di crisi. Sicuramente risente del brutto gioco e delle brutte prestazioni dei compagni.

6 minuti dopo vibra il palo alla destra di Kosicky: tiro di Falcinelli e palla che si stampa sul legno. Curiosità: per la terza partita consecutiva in casa  la squadra ospite colpisce quel palo. Sul capovolgimento di fronte, ci prova ancora Comi imbeccato da Lazzari, ma la palla esce sopra la porta rossonera.

Ancora il Lanciano scatenato con due conclusioni di Thiam e Casarini con il numero 1 slovacco che fa gli straordinari. Anche in queste due occasioni, difesa azzurra “in bambola”.

Quando oramai molti tifosi decidono di lasciare lo stadio, il Lanciano porta a tre le marcature: Turchi lascia sul posto Potouridis ed in contropiede batte Kosicky per il naufragio casalingo del Novara. Turchi era entrato quattro minuti al posto di Minotti.

Subito dopo la rete di Turchi, Manganiello fischia tre volte e pone fine alla partita. Per il Lanciano e i suoi tifosi gioia grasnde, per il Novara insulti (immeritati) e primi fischi, con pochi giocatori sotto la curva Nord. E a testa bassa.

Ora il calendario dice che Gonzalez e i suoi affronteranno due trasferte consecutive a Carpi (lunedi 13 in posticipo) e a Terni, mentre la prossima partita in casa sarà il 28 ottobre nel posticipo serale contro il Cesena.

Sembrava che la partita contro lo Spezia avesse portato un pò di ottimismo e qualche sprazzo di bel gioco, ed invece i ragazzi di Aglietti disputano forse la peggior partita dell’anno (solare) e si può dire che (questo senza offendere nessuno) finalmente la sconfitta ci voleva. Ci voleva per strigliare i giocatori ed Aglietti e far capire loro che la situazione non è delle più rosee in prospettiva, che c’è tempo per rimediare ma se non si cambia il passo di marcia è possibile uno scivolone in classifica.

Quando si perde 0 a 3 in casa è difficile trovare quelli che si meritano la sufficenza. Tra i promossi Kosicky, che in almeno tre occasioni ha evitato che gli avversari dilagassero, e Pesce, davvero l’unico che in mezzo tira avanti la baracca. Bocciati tutti gli altri, compreso l’allenatore.

Pesce nelle interviste ha chiesto scusa al pubblico per la prestazione ed il mister ammette che i suoi hanno giocato veramente male.

Sarà forse probabile un cambio di modulo. Vedremo il da farsi in settimana a Novarello.