Una finestra sull’Europa. La democrazia locale e regionale in Italia

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Una finestra sull’Europa.

La democrazia locale e regionale in Italia

Rapporto della 33ª SESSIONE del Congresso dei Poteri regionali e locali
3 ottobre 2017

La democrazia locale e regionale in Italia
Commissione di Monitoraggio
Relatori1 : Jakob WIENEN, Paesi Bassi (L, PPE/CCE)
Stewart DICKSON, Regno Unito (R, GILD)
Progetto di raccomandazione (da mettere ai voti)
Sintesi
Il presente rapporto fa seguito alla terza visita di monitoraggio effettuata in Italia dopo la ratifica della Carta europea dell’autonomia locale da parte del paese nel 1999. Rileva con soddisfazione che il principio autonomista è saldamente radicato nell’ordinamento statale, in virtù della Costituzione. Il rapporto plaude ugualmente agli sforzi compiuti dal paese per promuovere il decentramento. I relatori esprimono tuttavia preoccupazione per la generale carenza di risorse finanziarie degli enti locali, e in particolare delle province, e per l’assenza di effettive consultazioni sulle questioni finanziarie che li riguardano direttamente. Si evidenzia altresì il fatto che gli enti locali non dispongono in pratica di personale adeguatamente qualificato. I rappresentanti delle province e delle città metropolitane non sono eletti a suffragio universale diretto e non sono retribuiti in modo appropriato per l’esercizio dei compiti di loro competenza. Si riscontrano infine divari tra le risorse finanziarie a disposizione delle regioni a statuto speciale e quelle a statuto ordinario.
Il Congresso esorta le autorità italiane a riesaminare, tramite consultazioni, i criteri per il calcolo dei tagli al bilancio e a revocare le restrizioni finanziarie imposte agli enti locali, per garantire loro risorse sufficienti, proporzionate alle loro responsabilità. Raccomanda altresì di chiarire le competenze delle province e città metropolitane, introducendo nuovamente l’elezione diretta dei loro organi di governo, prevedendo una retribuzione appropriata dei loro amministratori e riesaminando le attuali restrizioni imposte in materia di risorse umane a livello locale. Il Congresso raccomanda infine alle autorità italiane di vigilare affinché le regioni a statuto ordinario dispongano di una maggiore autonomia finanziaria di entrata e di spesa.

CONCLUSIONI
“In considerazione di quanto sopra esposto, il Congresso raccomanda al Comitato dei Ministri di invitare le autorità italiane a:
a. riesaminare, tramite consultazioni, i criteri e i metodi applicati per il calcolo dei tagli al bilancio e a revocare le restrizioni finanziarie imposte agli enti locali, in particolare alle province, per garantire che le loro risorse siano proporzionate alle loro responsabilità;
b. vigilare affinché gli enti locali siano realmente consultati, di diritto e di fatto, tramite rappresentanti delle associazioni nazionali, sulle questioni finanziarie che li riguardano direttamente;
c. rivedere la politica di progressiva riduzione e di abolizione delle province, ristabilendone le competenze, e dotandole delle risorse finanziarie necessarie per l’esercizio delle loro responsabilità;
d. rivedere le restrizioni attualmente imposte in materia di risorse umane locali, per consentire agli enti locali di disporre di un personale altamente qualificato, essenziale per il corretto adempimento delle funzioni di loro competenza;
e. fissare un sistema di retribuzione ragionevole e adeguata degli amministratori delle province e delle città metropolitane per l’esercizio delle loro funzioni;
f. ristabilire elezioni dirette per gli organi di governo delle province e delle città metropolitane;
g. introdurre la possibilità di votare una mozione di revoca o di censura all’interno dei consigli provinciali/metropolitani nei confronti dei loro presidenti o sindaci, per rafforzarne la responsabilità politica;
h. rivedere le norme e i principi finanziari delle regioni “a statuto ordinario”, al fine di rafforzare la loro autonomia di bilancio e aumentare l’aliquota delle loro “entrate proprie”;
i. rivedere la formula perequativa attuale, per compensare i divari tra le risorse finanziarie a disposizione delle regioni, sulla base del principio di solidarietà territoriale;
j. firmare e ratificare il Protocollo addizionale alla Carta europea dell’autonomia locale relativo al diritto di partecipare agli affari delle collettività locali (STCE n. 207).
6. Il Congresso invita il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa a prendere in considerazione la presente raccomandazione sulla democrazia locale e regionale in Italia, insieme alle sue motivazioni, nell’ambito delle sue attività riguardanti questo Stato membro.”