Vi racconto lo scenario della droga nel novarese

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Vi racconto lo scenario della droga nel novarese

di Caterina Zadra

Leggere che a Novara in pieno centro (in autostazione, nel parco di via Solferino, in piazza Cavour alla sera, o in vari locali) esiste un fiorente mercato della droga non è una novità.  Non è legale ma è visibile e sotto gli occhi dei passanti. Approfondire e capire che spesso pusher e clienti sono minori, fa male.  Sapere che un gruppo di parecchie decine di minori legati allo spaccio bloccano un flusso di viaggiatori perché in pieno giorno prendono possesso di un territorio e lo gestiscono con le loro regole (fate il giro, da qui non passate) è un fatto grave in una città abbastanza piccola e tutto sommato tranquilla come Novara. Venire a sapere che ragazzine fra i 13 e i 15 anni si prostituiscono (termine esatto, anche se le ragazzine forse non ne sono consapevoli) in cambio di droga è una notizia dolorosa e al contempo una accusa pesantissima a tutti gli adulti che vivono in questa città: ci sentiamo o no responsabili di ogni minore in difficoltà? O ci basta girare lo sguardo dall’altra parte?

Le forze dell’ordine sanno e intervengono: l’anno scorso dai loro controlli, l’arresto per spaccio di un ventenne trovato in possesso di 16 involucri di cocaina nel parco centrale cittadino; un maxi sequestro di 24 chili di hashish a marzo di quest’anno in due garages a Sant’Agabio, da parte della Questura di Vercelli; l’ormai famoso arresto dell’uomo che viaggiava in auto a tutta velocità nei pressi dello svincolo di Biandrate-Vicolungo, e trovato con 85 chili di marijuana (la foto in alto rende l’idea della quantità sequestrata).  A maggio di quest’anno è stata smantellata una rete di spaccio fra Novara e Trecate gestita da studenti: arrestate 10 persone (7 delle quali ai domiciliari) e  sequestrati oltre 4 chili di hashish e marijuana. Sempre a maggio la maxi operazione antidroga dei carabinieri di Milano che ha toccato anche Novara: ventitrè arresti complessivi di cui undici in flagranza tra le province di Milano, Como, Monza e Brianza, Novara, Torino, Reggio Emilia, Savona e Varese. Sono stati sequestrati oltre 300 chili di droga, oltre a due pistole, due fucili e oltre 8 mila euro in contanti. L’indagine ha permesso di individuare gruppi criminali organizzati che si rifornivano di cocaina da persone di origine calabrese vicine alla ’Ndrangheta, di hashish e marijuana dalla Spagna e da cittadini nordafricani che si muovevano tra Milano e il suo hinterland.  Un vero e proprio traffico della criminalità organizzata. Nell’ambito dei numeri, a Novara con l’operazione coordinata dal servizio centrale operativo, sono state controllate oltre 200 persone e 9 luoghi di aggregazione giovanile, quindi scattati un arresto e due denunce.  Il risultato del sequestro di sostanze non proprio eclatante:  0.3 grami di cocaina e 13,30 grammi di marijuana.

Vero è che i piccoli trafficanti di droga utilizzano anche della creatività per sfuggire ai controlli:  dosi nascoste in fanali o doppi fondi nelle auto, in sedili e campanelli delle biciclette, nelle scarpe, fra i cespugli o nei bagni dei parchi,  in autostazione addirittura dietro l’idrante di sicurezza. In un caso la cocaina nascosta nei recipienti gialli delle sorprese degli ovetti kinder, da ridere per non piangere. Ma sono i pesci grossi quelli da stanare…

Marilinda Mineccia, procuratore capo a Novara  ammette: “La comparsa della coca nelle scuole della città è l’aspetto più nuovo e preoccupante“, ha detto. “Per fortuna le forze dell’ordine hanno attivato una serie di monitoraggi e una serie di azioni preventive di educazione alla legalità nelle scuole della provincia. Possiamo dire che, grazie anche alla collaborazione delle istituzioni scolastiche, il fenomeno dell’uso delle sostanze stupefacente negli istituti superiori è sotto controllo“.

Dopo il mio appello a febbraio (in un incontro organizzato in campagna elettorale a cui avevo partecipato come Candidata per la Camera del Popolo della Famiglia) sui problemi di degrado, spaccio e minori coinvolti nell’autostazione di Novara speravo in un maggior coinvolgimento non solo delle forze dell’ordine (che ringrazio di cuore per aver aumentato il monitoraggio) ma in una presa di coscienza delle forze politiche e della cittadinanza. Non c’è colore politico che tenga quando c’è da salvaguardare la vita stessa di minori in difficoltà e combattere la criminalità, soprattutto quella organizzata e capillare. Chi ha raccolto la sfida è stata  CasaPound, con un presidio dell’intera giornata l’8 giugno e che ha lanciato la petizione popolare contro il degrado dell’Autostazione cittadina,  una raccolta firme popolare per “portare all’attenzione delle istituzioni la difficile situazione in cui versa ormai da tempo l’Autostazione di Novara, ostaggio di piccole bande dedite allo spaccio di stupefacenti e alla microcriminalità“. Lo dichiara in una nota Simone Gaiera, responsabile provinciale di CasaPound. “Abbiamo deciso di rispondere alla richiesta di aiuto dei cittadini e dei lavoratori che si sentono abbandonati ed in balia di questa situazione di degrado da tempo”. Le richieste in tre punti: intensificazione dei controlli da parte delle Forze dell’Ordine, installazione di un sistema di telecamere che tenga monitorate le aree più sensibili e la promozione di politiche di sostegno alle associazioni delle FdO in congedo favorendone così la presenza presso la struttura.

Oltre alla parte più strategica e operativa complessiva, che andrebbe affrontata a livello nazionale con uomini e mezzi, con strategia ed intelligence ma soprattutto con estrema decisione, sta agli adulti (soprattutto coloro i quali ricoprono ruoli pubblici o istituzionali, o chiunque sia delegato dai cittadini per incidere sul sistema legislativo),  meditare sulla profonda responsabilità che hanno nel loro agire:  nel tracciare un indirizzo, nel costruire (o meno) il sistema valoriale di una comunità, della loro città, del paese.