Yohan Benalouane, il pilastro della difesa del Novara Football Club

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di Simone Balocco

 

Tredici giornate in un campionato di trentotto rappresentano il 34 % del totale: poco più di un terzo del torneo se ne è andato, in pratica. La data di domenica 23 aprile 2023, giorno dell’ultima partita della regular season, è lontanissima ma a oggi si può fare comunque un bilancio per ogni squadra.

Dopo la tredicesima giornata, il Novara Football Club ha 23 punti ed è terzo in classifica a tre punti dalla capolista Pordenone, prossimo avversario proprio del Novara sabato prossimo al “Teghil”. I top scorer della squadra di Roberto Cevoli sono Camillo Tavernelli e Francesco Galuppini con tre reti ciascuno, la squadra ha segnato 19 reti e ne ha incassate quattordici.. Tra le vittorie, quella in rimonta alla prima giornata contro il Renate; la vittoria nel “derby delle risaie” contro la Pro Vercelli (che ha visto gli azzurri tornare a vincere il match al “Piola” di via Massaua dopo sette stagioni), le vittorie contro due squadre temibili come Vicenza (in casa) e Padova (1-2 all’”Euganeo”) e i tre punti contro San Giuliano City (altra matricola del girone ma che il 30 ottobre ha impensierito gli azzurri per tutta la partita) e Pro Patria nel “derby del Ticino” numero 100 della storia tra due squadre.

La squadra piace, è competitiva, lotta ed esce sempre tra gli applausi dei tifosi. Ed uno dei giocatori della rosa azzurra che esce sempre tra gli applausi è uno dei nuovi arrivati in estate, uno dei primi rinforzi portati dal direttore sportivo Moreno Zebi sotto la Cupola di San Gaudenzio: Yohan Benalouane.

Tunisino classe 1987, Benalouane è il secondo giocatore più vecchio della rosa di mister Cevoli dopo Pablo Andrés Gonzalez ed è il vice-capitano della squadra. Il giocatore, maglia numero 29, è l’elemento, proprio insieme all’attaccante argentino, ad avere più esperienza a livello professionistico. Il difensore è un giocatore con un pedigree (calcistico) che a Novara (sia per quanto riguarda il “FC” che il “Calcio”) non si vedeva da tempo, anche perché conta cinque presenze con la Nazionale tunisina con cui ha preso parte al Mondiale di Russia 2018. In precedenza, aveva giocato nelle selezioni giovanili francese per poi accettare la Nazionale delle Aquile di Cartagine. Nella storia del calcio novarese, molti giocatori sono arrivati sotto la Cupola con un passato in una massima serie (italiana quanto estera) e Yohan Benalouane è anche il settimo giocatore ad arrivare a Novara dopo ad aver preso parte ad un Campionato del Mondo di calcio dopo Silvio Piola, Pietro Rava, Pietro Ferraris, Carlo Parola (che non giocò nel Novara Calcio, ma che lo allenò), Giovanni Lodetti e Daniel Jensen. Insomma, non un giocatore banale.

Nella difesa a quattro (o a tre come domenica) di mister Cevoli, Yohan Benalouane divide il ruolo con Luigi Carillo, nove anni in meno di lui ma che gioca con la sicurezza di un veterano nonostante i suoi 26 anni. I risultati si vedono: l’affiatamento tra i due difensori ricorda il feeling Ludi-Lisuzzo e Poli-Troest di qualche anno fa. In campo si vede che “Bena” ha un altro passo e (soprattutto) un’altra tecnica difensiva: sicurezza negli anticipi, sicurezza negli stop, sicurezza (e precisione) nei lanci lunghi, capacità di guidare la retroguardia.

Yohan Benalouane, inoltre, è artefice di un primato: con il suo gol all’inizio del secondo tempo contro il Renate nella prima giornata (momentaneo 1-1 e partita poi vinta dal Novara FC per 3-1), è diventato il primo marcatore del Novara FC tra i professionisti. E proprio i due giocatori più agè della rosa azzurra sono iconici per due motivi simili: Gonzalez siglò contro il RG Ticino, nel turno preliminare di Coppa Italia di Serie D, il 12 settembre 2021, il primo gol del Novara FC della sua storia (e tra i dilettanti); Yohan Benalouane il primo gol della squadra tra i professionisti. Se il “cartero” quel giorno aveva segnato dopo che la sua punizione era stata respinta dalla difesa, il difensore tunisino ha siglato un gol in mischia nell’area dei brianzoli. E se l’argentino aveva poi esultato con la consueta “onda” di Indio Solari, il tunisino si è inginocchiato e ha mimato un ghepardo che mostrava gli artigli con la bocca spalancata.

A oggi, il “Bena” ha giocato complessivamente 12 partite (Coppa Italia di Serie C compresa), partendo in dieci occasioni titolare, in una è stato in panchina (contro il Padova) ed in due ha giocato da subentrato (contro l’Alessandria in Coppa Italia e contro il San Giuliano City.

La storia di Yohan Benalouane parte da lontano. Parte da Bagnols-sur-Cèze, nella regione francese della Occitania dove è nato il 28 marzo 1987 da genitori tunisini. A 20 anni, il ragazzo debuttò nel Saint Etienne, dove rimase tre stagioni e disputando (con un gol) anche alcune partite in Coppa Uefa.

Poi arrivò l’Italia: cinque stagioni in Serie A (due anni a Cesena, un anno e mezzo a Parma, un anno e mezzo a Bergamo) e poi nell’estate 2015 il passaggio al Leicester City di Claudio Ranieri. La stagione 2015/2016 è stata la stagione top delle Foxes perché, contro ogni pronostico, hanno  vinto addirittura la Premier League (primo titolo in 132 anni di storia del club) con due giornate di anticipo. Era il Leicester di Vardy. Mahrez, Schmeichel, Kanté: una squadra forte in ogni reparto e davvero competitiva.

Fino al gennaio 2016, Yohan Benalouane giocò in tutto solamente quattro partite (per una sessantina di minuti totali) perché si trovò davanti il duo Morgan-Huth che fece sfracelli. Mettiamoci anche qualche acciacco fisico e coach Ranieri lo bocciò: con il mercato invernale il giocatore passò in prestito, con diritto di riscatto alla Fiorentina. Dopo sei mesi, “Bena” tornò quindi ancora nella nostra massima serie.

Yohan Benalouane a Firenze arrivò precipitosamente e non venne valutato fisicamente bene dai viola: il difensore non giocò nemmeno un minuto per un problema fisico. Giocatore e squadra si lasciarono a fine campionato dopo uno strascico polemico. Tornato in Inghilterra giusto per la festa del club delle East Midlands, Yohan non può fregiarsi del titolo di campione d’Inghilterra perché, in base al regolamento della FA, si è campioni d’Inghilterra dopo aver giocato almeno cinque partite. Per una sola partita, Benalouane non è campione d’Inghilterra: gli sarebbe bastato anche solo giocare un minuto in una quinta (ipotetica) partita per essere definito anche lui “campione d’Inghilterra”.Benalouane rimase a Leicester ancora due anni e mezzo per poi spostarsi a nord di cinquanta chilometri e legarsi al Nottingham Forest, in Championship. Nella seconda esperienza inglese (durata una stagione e mezza), il difensore tunisino giocò in tutto 16 partite con un gol…pesante: è suo il gol vittoria del 25 febbraio 2019 nel derby dell’East Midlands contro il Derby County. Un gol dal valore anche simbolico vista la rivalità tra i Garibaldis ed i Rams.

Nell’estate 2020, Yohan Benalouane si spostò in Grecia e firmò con l’Aris Salonicco, seconda squadra della città della Macedonia centrale. Salonicco è una città greca che tra la Prima guerra mondiale e gli anni Dieci dei Duemila è stata teatro di problematiche e sfortune: nel 1917 un grosso incendio la devastò; nel 1941 fu invasa dai nazisti che deportarono nei campi di concentramento migliaia di ebrei greci ed oppositori; fu teatro della guerra civile nel quadriennio 1945-1949; nel 1978 fu colpita da un terremoto e fu una delle città maggiormente colpite dalla crisi economica del 2009, tanto che divenne una delle più povere del Paese. Benalouane fu molto colpito dalla povertà presente in città e si prodigò per aiutare le persone in difficoltà: il giocatore non era nuovo alla beneficienza e al volontariato, avendole già svolti durante la sua esperienza inglese.

Poi la scorsa estate, il ritorno in Italia e la ripartenza da Novara. Benalouane ha sempre avuto nel cuore l’Italia ed il passaggio al Novara FC, una matricola al primo anno di professionismo (con un backgroud di tifo di tutto rispetto), potrebbe significare per lui un rilancio della carriera e tornare ad essere l’ottimo difensore dei tempi di Parma e Bergamo. Con il club del presidente Ferranti ha siglato un accordo annuale con opzione per un rinnovo dal prossimo 1° luglio: vedremo cosa riserverà il futuro.

Per il Novara, l’arrivo di Yohan Benalouane ha significato assegnare le chiavi della difesa ad un giocatore che sa il fatto suo, che sa come si difende e che sa come si guida un reparto con diligenza tattica. Il giocatore, grazie alla sua esperienza, è un ottimo direttore difensivo e oltre a guidare la difesa si “francobolla” all’avversario e difficilmente viene superato.

Il campionato è lunghissimo. Il “Bena” lo sa e tutti sanno che si potrà contare sempre su di lui.

 

immagine in evidenza tratta dalla pagina Facebook “Novara Football Club”