di Simone Balocco
Quando si entra in una città o in un paese italiano, sulla parte destra della carreggiata appare il cartello con il nome di questa città (o di questo paese) e sotto altri cartelli. Tra questi spesso ce n’è uno che riporta “Città gemellata con” e l’elenco di alcune città (italiane quanto straniere).
Cosa significa “gemellaggio” per una città? È la condizione che mette quella città nella posizione di avere stretti rapporti con altre: rapporti politici, sociali, economici, culturali e umani duraturi nel tempo. Il gemellaggio serve a favorire l’integrazione per promuovere dialoghi, scambi di esperienze, conoscenze e valori dove ogni realtà porta all’altra un po’ di sé per ricevere altrettanto dall’altra parte.
L’idea di gemellaggio tra città risale agli anni Cinquanta a guerra finita. Nel 1957 l’associazione Le Monde Bilingue si trasformò nella Federazione Mondiale delle Città Unite per favorire all’inizio rapporti tra città per diffondere l’inglese ed il francese come lingue più utilizzate nei rapporti umani e poi per avvicinare tra loro città lontane. Sia l’Unione Europea che l’ONU promuovono l’avvio di gemellaggi. I Paesi dove ci sono più gemellaggi sono Italia, Francia, Germania e Polonia. Francia e Germania (Ovest) hanno seppellito l’ascia di guerra il 22 gennaio 1963 al termine di una conferenza organizzata a Parigi e che ha posto fine alla loro secolare rivalità favorendo una serie di collaborazioni nel campo della sicurezza, dello sviluppo economico e della cultura. I firmatari furono l’allora Presidente della Repubblica francese Charles de Gaulle ed il Cancelliere tedesco occidentale Konrad Adenauer. A oggi ci sono tantissimi gemellaggi tra città francesi e tedesche.
Novara ha da tanti anni rapporti di gemellaggio con due città straniere, una in Francia e una in Germania: Chalon sur Saone e Koblenz (italianizzata in “Coblenza”). Ci sarebbe un terzo gemellaggio, quello con la città bulgara di Haskovo: un gemellaggio non ufficiale nato tra il 2002 ed il 2003 grazie al Novara Calcio e al ritiro estivo svolto dalla società azzurra in quelle estati in quella città di quasi 100mila abitanti a pochi chilometri dal confine con Turchia e Grecia. Nei cartelli d’ingresso in città c’è solo riportato il gemellaggio con Chalon e Coblenza, ma sul web risulta Novara legata anche ad Haskovo.
Il primo gemellaggio di Novara risale al 5 giugno 1977 e fu con Chalon sur Saone. Chalon ha oggi 47mila abitanti e si trova in Borgogna sulle rive del fiume Saone (tradotto in “Saona”). L’edificio più noto della città è la cattedrale di Saint-Vincent, in stile romanico-borgognone con un chiostro quattrocentesco. Chalon ha dato i natali a Joseph Nicéphore Niépce, l’autore di “Vista della finestra di Le Gras”, la prima fotografia realizzata nella storia dell’umanità e risalente al 1826.
A firmare l’accordo di gemellaggio (il cosiddetto “Giuramento di gemellaggio”) furono l’allora sindaco di Novara, Ezio Leonardi, ed il maire di Chalon, Roger Lagrange, anche se i primi contatti tra le due città risalgono al 1961 durante un congresso internazionale di donatori di sangue. A sua volta, Chalon è gemellata con altre tre città: la tedesca Solingen, l’inglese Saint Helens e la danese Naestved.
Coblenza invece si trova nel Land del Renania-Palatinato, vicino alla confluenza del Reno e della Mosella. Il rapporto di gemellaggio con Coblenza risale al 21 settembre 1991, anche se i primi contatti tra le due città risalgono al 15 giugno 1985 grazie ad un evento sportivo tra squadre di scherma, per poi toccare altri sport. L’edificio più importante della città tedesca è la fortezza di Ehrenbreitstein. A Coblenza sono nati il principe Klemens von Metternich (fautore del congresso di Vienna del 1815 che portò alla Restaurazione), l’ex Presidente francese Valéry Giscard d’Estaing ed il calciatore campione del Mondo Bodo Illgner. A sua volta, Coblenza è gemellata con la città francese di Nevers, le inglesi Norwich e Haringey, l’olandese Maastricht, l’americana Austin, l’israeliana Petah Tikya e la croata Varaždin.
A Novara esiste un’associazione (la “Associazione per i Gemellaggi novaresi e per l’Amicizia internazionale”) che cura i rapporti di gemellaggio e per quanto riguarda la Giunta se ne occupa l’assessorato al turismo con l’assessore di riferimento che ha la delega ai gemellaggi e al marketing territoriale, una branca del marketing che si occupa di favorire programmi, studi e tutte le strategie possibili per favorire le caratteristiche di un determinato posto in un contesto più ampio e farlo conoscere in altri territori e promuoverlo vicendevolmente.
Non sappiamo se Novara terminerà con queste due (o tre) città i suoi gemellaggi o se negli anni futuri ne favorirà altri: visto che siamo in un mondo 2.0 (che tende anche al 3.0 e forse più), sarebbe bello se questi potessero aumentare nei prossimi anni o decenni. Sulle banconote che usiamo appaiono riprodotti ponti, porte e archi che significano la volontà di abbattere le barriere tra le Nazioni e di avvicinarle così da instaurare rapporti di ogni tipo. Ovvero ciò che insito in ogni gemellaggio tra città. E sarebbe bello se tutto il Mondo fosse un luogo senza rivalità, odi reciproci e dove tutti siamo amici e fratelli.
Sarebbe bello, ma è un gran bel sogno. Irrealizzabile, ma dobbiamo iniziare noi per primi nel nostro piccolo per favorire rapporti di amicizia e unione con altre persone. Un mattoncino qua e là e potremo costruire ponti, archi e finestre che ci permetterebbero di vivere davvero senza barriere.