di Simone Balocco
Oggi 12 aprile 2020 sarà un giorno che passerà alla storia: per la prima volta, la Santa Pasqua sarà passata da tutti gli italiani chiusi in casa per colpa del Covid19, il terribile Coronavirus che da gennaio sta mettendo in ginocchio il Mondo. E l’Italia non è da meno.
In questo mese di “clausura forzata”, stiamo vedendo all’opera milioni di persone che lavoravano affinché il virus venga contenuto il più possibile per poi debellarlo in via definitiva. Tra questi, oltre ai medici e gli infermieri degli ospedali, anche le forze dell’ordine e tutti quei lavoratori che, nonostante il pericolo di contagio, lavorano affinché il “sistema Italia” non tracolli. Tra questi, anche i farmacisti.
Ai nostri “microfoni” ne abbiamo fermato il dottor Alessandro dell’Era, direttore del punto vendita di via IV Novembre delle Farmacie Comunali di Borgomanero, che ci ha raccontato come sta vivendo, da lavoratore e da padre di famiglia, il problema Covid19.
Dottore, come è la situazione a Borgomanero?
Stando ai numeri della Regione Piemonte, è uno dei Comuni con il maggior numero di casi positivi. Parlando con alcuni medici ed infermieri, mi è stato detto che ultimamente la pressione sull’ospedale sembrerebbe iniziare a calare, speriamo che questa tendenza continui. Ho purtroppo notato che c’è ancora troppa gente in giro. Temo che non tutti abbiano ancora capito la reale gravità della situazione.
Credeva che la situazione potesse peggiorare giorno per giorno?
Inizialmente c’è stata una generale sottovalutazione del problema, anche a causa della scarsità di informazioni attendibili. Non si riusciva a capire bene la tipologia e la gravità della patologia. Personalmente non mi aspettavo una simile situazione. Ritengo che le misure intraprese siano efficaci, anche se sarebbero dovute essere prese prima e con più decisione, ma è facile parlare col senno del poi.
Come sta affrontando lavorativamente questa emergenza? Mantenete i consueti orari o li avete cambiati?
Abbiamo mantenuto gli stessi orari di sempre e continuiamo a lavorare a “battenti aperti”. Ritengo che, nel nostro piccolo, garantire un po’ di normalità sia comunque d’aiuto.
Nella sua farmacia come affrontate questa emergenza?
Ovviamente la sicurezza delle persone, da entrambi i lati del bancone, viene sempre al primo posto. Anche in base alle normative emanate dagli organi competenti, abbiamo provveduto ad installare dei pannelli in plexiglas sul banco di lavoro, un ulteriore telo è stato sistemato per aumentare la sicurezza. E’ consentito l’accesso ad un massimo di due persone per volta, cerchiamo di areare il locale il più possibile, sanifichiamo più volte al giorno i possibili punto di contatto e lavoriamo con l’ausilio di mascherine e guanti.
Avete attualmente le mascherine e se si di quale tipo? Gel igienizzanti?
In questo momento l’emergenza approvvigionamento sembrerebbe essere rientrata, almeno in parte. Sono tornate disponibili anche se non con regolarità le mascherine di tipo chirurgico usa e getta, che teniamo comunque sempre in ordine. Inoltre siamo riusciti a trovare mascherine protettive prodotte in base alla delibera del 17/03 da aziende riconvertite vista l’emergenza, anche del territorio. Visti i piacevoli episodi di prezzi folli, che non mi vergogno a definire di puro sciacallaggio, cerco di valutare ogni singola offerta che giunge in farmacia con molta attenzione, per garantire prezzi onesti.
In merito ai gel igienizzanti ne sono appena arrivati in quantità sufficienti a soddisfare la richiesta. Cerchiamo di mantenere sempre un’adeguata scorta appoggiandoci a più fornitori.
Al momento le carenze si sono spostate sui guanti monouso che arrivano sporadicamente ed in quantità contingentate.
Un cliente viene da voi e non trova né mascherine né gel. Cosa gli consigliate di usare in alternativa?
Una possibile alternativa d’emergenza alla carenza di mascherine, può essere l’utilizzo di una garza in TNT (tessuto non tessuto) del formato 36×40. Ripiegandola e tagliando due asole per le orecchie, può svolgere un’azione protettiva. Ovviamente non sarà mai ai livelli delle ormai note (ed introvabili) FFP2 e FFP3, ma per andare a fare la spesa, mantenendo comunque il distanziamento sociale, può essere sufficiente. Inoltre il prezzo di una confezione con 12 compresse di garza è di poco inferiore ai 5€.
Il gel igienizzante trova il suo campo di applicazione laddove non ci sia la possibilità di lavarsi con acqua e sapone. In alternativa può essere utilizzato dell’alcol o soluzioni diluite di ipoclorito o clorexidina.
Negli occhi dei vostri clienti, cosa leggete?
Nella maggioranza delle persone si legge uno stato d’ansia, il bisogno di sentirsi rincuorati. Sono emozioni più che condivisibili. E’ una situazione nuova per tutti e, come ogni novità, genera incertezza. Dobbiamo fare come quando eravamo bambini, tenerci per mano (metaforicamente, viste le restrizioni) ed affrontare insieme questo momento. Senza polemiche inutili e soprattutto senza tutte queste assurde Fake News che generano solo ulteriore incertezza paura.
Voi farmacisti siete, forse come infermieri e medici, in prima linea? Si sente un eroe?
La vera prima linea è negli ospedali dove Infermieri e Medici 24 ore su 24, 7 giorni su 7 sono impegnati a salvare vite, tralasciando anche gli affetti più cari. Ci sono mamme medico che non vedono i propri figli piccoli da giorni per aiutare chi sta male. E’ per questo loro sacrificio che mi arrabbio veramente quando vedo ancora gente in giro che sembra infischiarsene.
Insieme a loro metto anche tutti i Volontari che prestano servizio sulle ambulanze.
Noi farmacisti siamo presenti come riferimento sul territorio ed al servizio delle persone, anche solo per una parola di conforto, un sorriso dietro la mascherina. Ritengo che la nostra non possa essere una professione fatta perché non si sapeva che altro fare. E’ prima di tutto una passione ed anche se il più delle volte sei considerato un commesso (con il massimo rispetto per la figura dei commessi), questo mestiere devi sentirtelo.
In questo mese di chiusura, qual è la cosa più strana che le hanno chiesto i clienti? E soprattutto comprano cose inutili solo per uscire di casa? (anche se l’utilità è soggettiva..)
Sulle stranezze delle richieste che arrivano in farmacia si potrebbe scrivere un libro. Diciamo che non sono aumentate in questo periodo.
Al fine di ridurre i rischi di contagio, è stata studiata una procedura molto utile per la prescrizione di farmaci da parte del medico di medicina generale. Questi può infatti inviare tramite mail o messaggio i codici identificativi delle ricette al proprio assistito, il quale viene in farmacia con questi codici ed il codice fiscale e la ricetta è stampata direttamente dal farmacista. Alcune persone si presentano il lunedì con la ricetta del farmaco per la pressione, il martedì con quella per il farmaco per il colesterolo… anche quando il medico le ha inoltrate in un’unica volta.
Lasciamo da parte il “dottor Dell’Era”, ma parliamo di Alessandro: hai paura?
Paura no, ma comprensibilmente un po’ di preoccupazione c’è sempre. Ho genitori non proprio giovanissimi e con qualche acciacco e mi sento responsabile anche per mia figlia e mia moglie. Vista la tipologia del mio lavoro cerco di prestare sempre la massima attenzione a ridurre il più possibile la possibilità di portare il virus a casa.
Come stai vivendo in famiglia questa emergenza?
Cerchiamo di vivere il più normalmente possibile. Manteniamo gli orari di sempre, le ore per i compiti della bambina, qualche gioco di società la sera. Mancano le lunghe passeggiate in campagna con il cane, ma spero che tra non molto possano tornare.
Abiti a Sizzano, hai notizia di qualche positivo nel tuo paese e se qualcuno che conosci è ricoverato o è morto?
Al momento a Sizzano sono dichiarati 8 contagiati ma non so chi siano. Giustamente per un discorso di privacy ed anche perché esco la mattina per rientrare la sera.
Ho purtroppo avuto anch’io amici che hanno fatto la poco piacevole conoscenza con il virus e che hanno avuto perdite di cari.
Cosa auspichi per il futuro?
Aspetto con fiducia lo sviluppo in primis del test sierologico validato ed attendibile, così da poter sapere con certezza se si sono sviluppati gli anticorpi e quindi l’immunità in modo da poter tornare poco alla volta alla vita di prima. Penso tu possa immaginare quanto mi manchi lo stadio!
Auspico soprattutto l’arrivo del vaccino da fare a tappeto a tutta la popolazione (con buona pace dei no vax finalmente spariti) per far diventare questo periodo solo un triste ricordo.
Ringraziamo il dottor Alessandro dell’Era per la disponibilità e la simpatia dimostrataci