by Paola Maggiora (lettrice di cittadinovara.com)
Qualcuno di voi ha mai tentato di quantificare le persone che almeno 5 giorni su 7 usano il treno come unico mezzo per raggiungere il posto di lavoro? Prendendo come esempio la tratta Novara-Milano (la più frequentata, senza nulla togliere alla Novara-Torino) si può azzardare una stima di circa 3000 persone nella fascia oraria tra le 06.48 e le 9.00, che vengono pagate da aziende lombarde ma portano il loro stipendio nelle casse dei comuni e dei negozi novaresi. Lavoratori che provengono non solo da Novara città, ma anche dai vari paesi della provincia. Si raggiunge la stazione di Novara a piedi, in auto, in treno, in bicicletta o grazie a qualche parente volenteroso che, pur magari avendo maturato il diritto al riposo mattutino da pensionato, si alza al canto del gallo per accompagnare il pendolare in auto. Proprio qui sta il problema: i parcheggi. Si potrebbe obiettare dicendo che l’auto non è strettamente necessaria. Si potrebbe rispondere che i parcheggi ci sono, ma dove sono? e come sono? I parcheggi è vero ci sono, alzandosi molto presto al mattino si può anche riuscire a trovare un posto non tanto lontano.Come si può pretendere che una donna al buio delle serate invernali raggiunga da sola i parcheggi attraversando zone come la via S Francesco d’Assisi, Viale Manzoni, Via Leonardo Da Vinci per recuperare l’auto parcheggiata? Obbligatorio quindi diventa il farsi venire a prendere in stazione al ritorno dal lavoro. Ma…dove può sostare il povero parente che ti aspetta? Guai a fermarsi in piazza Garibaldi, ormai non è più la piazza della stazione, ma quella dei bus e degli extracomunitari. Guai a fermarsi in Viale Manzoni, l’auto rischia di essere circondata dagli avventori dei bar stranieri, a cui rubi il pargheggio. L’unica alternativa è attendere davanti alle ferrovie Nord, incastrandosi come nel gioco Tetris, sperando che l’auto a fianco non debba muoversi o nessuno debba entrare nei cancelli delle aziende. E quando i treni sono in ritardo, cioè 4 giorni su 5, si assiste al delirio, all’accumulo di tutti i “taxisti personali” che si ritrovano ad attendere l’arrivo indefinito di treni stracolmi. Se si aggiunge anche la mancanza di necessari semafori pedonali tra l’edicola di piazza Garibaldi ed il corso Garibaldi, il caos è servito.