di Alessio Marrari
Ancora poche ore di tempo per i sette candidati sindaco, ormai al giro di boa della propria campagna elettorale. 512 il numero totale di candidati facenti parte gli schieramenti politici in campo che, alla mezzanotte di venerdì, dovranno dare inizio al “silenzio” pre-elettivo, poi da domenica è il turno dei cittadini che, in quest’ultimo mese, sono stati ad ascoltare i programmi e gl’intenti degli aspiranti amministratori. Fin qui storia vista e rivissuta in ogni vigilia elettiva, locale e/o nazionale. Il disamore degli italiani nei confronti della politica non è un segreto ma, al contrario, un fatto risaputo se consideriamo che, già in occasione delle ultime amministrative 2011, al primo turno, votarono 51.000 persone su una demografia novarese che conta poco più di 100.000 abitanti.
Il voto è uno strumento democratico diritto di tutti i maggiorenni ma rappresenta anche un dovere. Importante è la presa di coscienza che ne determina, successivamente, una scelta, quella di mandare a governare i soggetti amministrativi per il prossimo quinquennio.
Tenendo presente non si possa ne si debba generalizzare, basandosi sui soliti luoghi comuni che etichettano la politica, l’invito è di seguire gli avvenimenti futuri di primo turno ed eventuale ballottaggio, recandoci tutti alle urne e scegliendo con dettagliato buon senso i nostri rappresentanti. Ogni novarese, chiaramente, ha le proprie idee, si configura in quelle di un movimento politico piuttosto che un’altro, ci sono gli “arrabbiati”, gli scontenti, i delusi ma anche i contenti, gli speranzosi ed i gratificati. Tutto questo è normale ed esiste da sempre, in ogni parte del mondo. La vera democrazia consiste nel dare ognuno i proprio apporto, per poi accettarne i risultati “sportivamente”.
Negli ultimi anni è quasi andato di moda l’attacco all’idea opposta alla propria e, tale modello, non è stato altro che un frutto malato calato dall’alto, ovvero assoluto specchio di un modus operandi televisivo, quasi fatto assorbire agli italiani dalla politica nazionale che di riflesso, poi, è stato “malamente” metabolizzato da molti cittadini ed adoperato nei contesti locali-comunali di tutto il paese.
La collettività non è altro che una realtà composta da “tasselli” che contribuiscono al mantenimento ed alla crescita di un territorio ed in questi anni, sono stati proprio parecchi cittadini ad essere disattenti e poco partecipativi. Troppi gli episodi di vandalismo, per esempio parchi devastati e facciate di palazzi del centro storico scarabocchiate con delle bombolette spray. Ma qui la colpa non è attribuibile alla politica, bensì ad episodi di singoli che, sommati, non fanno altro che risultante collettiva. Dopo ogni serata del week-end della movida novarese, la porzione di parco adiacente ai locali del centro aperti di notte, diventa un tappeto di bicchieri e bottigliette ed anche questo non è colpa degli amministratori ma di cattiva educazione dilagante.
Quindi, prendiamo coscienza che una nave, in caso di eventuale avaria, può essere soltanto salvata da un equipaggio che rema e si adopera per l’obiettivo comune, anche se espletando il proprio compito, qualcuno potrebbe lavorare arrabbiato o controvoglia. Immaginiamo solo se nel bel mezzo di una tempesta i rematori si ammutinassero rifiutando di allontanarsi dai faraglioni, sarebbe la fine della storia, della nave e dell’equipaggio stesso. Nella realtà non è molto diverso, il futuro della nostra città lo scegliamo noi, cerchiamo di scegliere con coscienza, onestà, buon senso, elementi professionalmente validi e capaci, individuiamo coloro i quali siano all’altezza di condurre il “vascello” per i prossimi cinque anni, lasciando perdere chi identificherete come non adatto a tale ruolo, quindi ANDATE ALLE URNE, siamo NOI GOVERNARE scrivendo sulla scheda il nome che ci ispira più fiducia!
Buone elezioni Novara!