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Città di Novara

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Novara, che si fa ora?

DiSimone Balocco

Nov 5, 2016

by Simone Balocco

tifosi novaraQuattro vittorie, due pareggi e sette sconfitte, di cui sei in trasferta: questo è il cammino del Novara Calcio alla luce dello 0-1 di ieri pomeriggio in casa con una Spal che, facendo il “compitino”, si è portata a casa l’intera posta in palio. A questo precario cammino, sono da aggiungere i tredici gol fatti finora (una rete a partita) e i diciassette subiti (1,3 ogni 90′). Insomma, il Novara è in crisi. Sotto tutti i punti di vista.

E quello che spaventa di più i tifosi è il fatto che la squadra nonostante provi a reagire, non ci riesce: la partita contro i romagnoli ha visto, per l’ennesima volta fin qui in stagione, il giro palla tutto di marca azzurra…ma a segnare, e a vincere, sono stati gli avversari. E la sconfitta di oggi è ancora più pesante perché, visto che lontano dal “Piola” a oggi si sono fatti zero punti, si pensava che il “fortino” di viale Kennedy (diciotto partite in questo 2016 con 32 punti realizzati, play off e Tim Cup escluse) sarebbe stato per lo meno inviolabile, o quasi.

E invece è bastato un colpo di testa di Giani all’11’ del primo tempo a battere da Costa dopo che la palla del capitano spallino ha toccato la traversa e ha gonfiato la rete. Novara con l’alibi di molti giocatori indisponibili tra squalifiche (Casarini), malanni stagionali (Galabinov e Viola) ed affaticamenti (Sansone), ma a questo punto del torneo, visto che c’erano anche alcuni assenze importanti anche a Terni sabato scorso, gli alibi (appunto) sono solo delle banali giustificazioni.

Al posto di Viola e Casarini hanno giocato Selasi (in campo dal 1′ dalla trasferta di Benevento, datata 1 ottobre) e Bolzoni (ultima volta in campo l’ultima mezzora del derby, con la “colpa” dello scivolone che ha dato la palla-gol ad Emmanuello) e davanti l’inedita coppia anni Novanta Lukanovic-Bajde. Con l’assenza di Sansone, come esterno sinistro ha giocato Kupisz, in rete a Terni sabato per il 4 a 3 finale.

La partita degli azzurri è stata insufficiente, nonostante l’impegno profuso da tutti. Ma quando la stagione non gira, non gira nulla. Non ce n’è. Il problema è che domenica da Costa e compagni saranno di scena in casa della capolista Hellas Verona che tra le mura amiche ora ha il percorso migliore di tutte le avversarie e ieri ha espugnato il “Picco” di La Spezia per 4 a 1. Dopo i veneti, il Novara ospiterà poi il Frosinone in casa e poi sarà di scena al “Curi” di Perugia: tra i tifosi ieri circolava tanto malumore, tanto che molti hanno detto che se si farà un punto in tre partite sarà tanta roba.

La fine del primo tempo ha visto il ritorno negli spogliatoi della squadra tra i fischi, senza contare i cori contro mister e dirigenza durante i 45 minuti di gioco e l’invito alla squadra di tirare fuori gli “attributi”. E al ritorno negli spogliatoi, al triplice fischio, si è alzato un coro di fischi ed insulti che dalle parti del “Piola” non si sentivano da tanti anni.

Che fare ora? La piazza invoca l’esonero di mister Boscaglia, reo di non saper gestire la situazione, sbagliando (tra le tante cose) la lettura delle partite, i cambi e l’atteggiamento. La piazza addossa le colpe anche alla dirigenza, rea di non aver dato all’allenatore una rosa adeguata e di non aver sostituito degnamente i giocatori ceduti. E per la prima volta ieri la curva ha fatto cori in favore di Gonzalez ed Evacuo, due dei giocatori più importanti delle ultime due stagioni ceduti ad Alessandria e Parma, in Lega Pro.

Ma la piazza addossa la colpa anche a Massimo de Salvo. Il presidente ieri era allo stadio, ma ha lasciato l’impianto azzurro al ventesimo della ripresa.

All’imprenditore brianzolo si da la colpa maggiore di non l’aver speso durante il mercato estivo, di non aver tenuto i vari Evacuo, Gonzalez e Buzzegoli ma cosa che lascia attoniti è che a oggi non è mai intervenuto e non si è mai espresso. Sicuramente non sarà per nulla contento, ma da parte sua c’è un silenzio inquietante ed inspiegabile.

Eppure il Novara in estate ha preso (da svincolato) Gennaro Scognamiglio, autore lo scorso anno a Trapani di ben otto reti nonostante il ruolo difensivo, Marco Calderoni, Tomas Kupisz, Ransford Selasi e Gianluca Sansone, giocatori di un certo spessore in cadetteria. Senza contare che sono rimasti i vari da Costa, Troest, Viola e Casarini, quattro fra i più forti giocatori della categoria. Visto che a oggi si sono perse le scommesse Bajde, Lukanovic e Koch, perché i giocatori rimasti hanno avuto un’involuzione così netta? Eppure il modulo (4-2-3-1) è lo stesso della scorsa stagione, anche se ieri il Novara è sceso in campo con un 4-4-2 e ha provato il 4-3-1-2 durante il corso del campionato. E, come dicono tanti tifosi, meno male che non sono stati ceduti Lorenzo Dickmann e Paolo Faragò, i due migliori giocatori del Novara finora frutto del vivaio di Novarello.

A fine torneo mancano ancora 29 partite (e 87 punti in palio) ma gennaio, quando si aprirà il mercato, è ancora lontano e si dovrà arrivare al 30 dicembre (ultima di andata) con questa rosa, magari puntando su qualche giocatore d’esperienza senza contratto, giusto per segnare e dare una scossa all’ambiente.

Ed il problema è proprio il gol: il Novara è la squadra in tutta la Lega B che tira di più in porta, ma ha segnato solo tredici reti, di cui solo quattro segnate dagli attaccanti. Nel calcio si dice, non a caso, che la miglior difesa è l’attacco e che si vince solo facendo un gol in più dell’avversario.

Visto che non si possono esonerare i giocatori, il primo cui si addossano sempre le colpe (in qualunque torneo, a tutte le latitudini) e si chiede sempre la testa è l’allenatore, in questo caso Roberto Boscaglia.

Dopo un avvio positivo (tutte vinte le partite di precampionato, con l’aggiunta delle vittorie contro JuveStabia e Latina che hanno qualificato il Novara dopo cinque stagioni al quarto turno di Tim Cup), il Novara “boscagliano” è stato positivo in casa (sette partite, quattordici punti totali) ma molto negativo in trasferta, con il record di sei sconfitte in sei partite, segnando solo cinque reti (di cui solo tre al “Liberati”). Senza contare che Roberto Boscaglia a oggi su sedici partite giocate in trasferta tra Brescia (la sua ex squadra) e Novara ha racimolato la miseria di un punto solo, con quindici sconfitte. E i campionato si vincono, ma soprattutto si salvano facendo punti lontano dalle mura amiche. E domenica il Novara farà visita alla corazzata Hellas Verona. Come dire: se si gioca a Verona come si è sempre giocato in trasferta, domenica sarà una partita da pallottolliere visto che i bialloblù di Pecchia sono la squadra più forte del torneo.

E anche lo stesso mister è parso molto in difficoltà: qualche parola di troppo con qualche tifoso e segni di nervosismo durante le interviste post partita. I tifosi vorrebbero che venisse non esonerato, ma “cacciato”: Boscaglia è accusato di essere il peggior allenatore del Novara degli ultimi anni ed i numeri, che non tradiscono mai, sono tutti contro di lui.

Molti, a dire il vero, volevano che venisse esonerato già dopo la bruciante sconfitta nel derby, ma la società ha voluto confermarlo. O meglio, la società a oggi non si è mai espressa ma se Boscaglia è arrivato alla tredicesima giornata si vede che gode della stima dei vertici di Novarello.

De Salvo da quando ha preso le redini del Novara (31 ottobre 2006) ha dimostrato che quando la squadra non girava, interveniva cambiando il tecnico in corsa. Non a caso Boscaglia è il tredicesimo allenatore della gestione MDS: non sarà Zamparini, ma molti cambi di tecnico durante il corso dei campionati de Salvo li ha fatti.

Le motivazioni in favore ad una conferma di Boscaglia sono ridotte al lumicino, mentre quelle che sono in favore di un suo esonero sono molte di più. E ci sta: pesano come macigni le brutte prestazioni in trasferta, il brutto gioco espresso dalla squadra, il fatto che legga male le partite sbagliando qualche cambio di troppo (e la mente vola subito a Vercelli). E visto che lo scorso anno il Novara, in regular season, perse solo dieci partite, oggi è già a sette quando il torneo è al 30% del suo completamento, una scossa deve arrivare obbligatoriamente per non mandare a ramengo tutto. Anche perché la stagione 2013/2014, quella del ritorno in Lega Pro, è ancora fresca nella memoria dei tifosi ed allora il Novara in trasferta vinse una partita sola su ventuno, pareggiandone sette. Allora però si perdeva anche in casa, mentre a oggi in viale Kennedy ha fatto tre punti solo la Spal.

La stagione della retrocessione vide il Novara cambiare tre allenatori (Aglietti, Calori e Gattuso) e quindi molti pensano che sarebbe doveroso sollevare dall’incarico Boscaglia.

Il tecnico ex Brescia ha ovviamente delle colpe, ma cosa può fare se Lukanovic non ha marcato stretto ieri Giani al momento del suo tiro di testa, anche se lui non è un difensore? Cosa può Boscaglia se la squadra non segna o se lo fa, lo fa a fatica? Cosa può Boscaglia se nella stessa partita non può contare su Casarini e Viola e fa giocare Bolzoni e Selasi che finora hanno giocato rispettivamente solo 189 e 254 minuti? Che colpa ha Boscaglia se a Terni il Novara ha preso quattro reti evitabilissime? Che colpa ha Boscaglia se Galabinov è abulico e sembra un corpo estraneo nella squadra?

Boscaglia però ieri ha tolto inspiegabilmente un buon Kupisz per far giocare gli ultimi sette minuti di partita a Hicham Kanis, classe 1997 al debutto, quando poteva (e doveva ) togliere una delle due punte, visto che Bajde aveva già lasciato il posto a di Mariano?

E Boscaglia perché non fa mai giocare dal primo minuto (oggi a parte) Kupisz e di Mariano che quando giocano si impegnano e fanno vedere sempre cose egregie? Non si capiscono alcune scelte tecniche e tattiche. D’accordo che lui vede la squadra tutti i giorni e l’allena, ma alcune scelte sono davvero incomprensibili? Mister Boscaglia, davvero non ci siamo.

Quella che porterà alla trasferta del “Bentegodi” sarà una settimana molto, ma molto lunga per il Novara. Una delle più lunghe della gestione de Salvo.

Perdere a Verona ci potrebbe anche stare (nel complesso), ma significherebbe la settima partita di fila persa con la possibilità (forse) che quelle dietro possano fare punti e scavalcare da Costa e compagni, facendoli scivolare in zona retrocessione.

Si dice che Dio vede e provvede. Ai tifosi del Novara basterebbe anche l’intercessione di san Gaudenzio per dare un senso a questa stagione che era partita già storta con il black out della luce la sera della presentazione in piazza Duomo.