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Cosa mi aspetto dal Novara Football Club 2025/2026

DiSimone Balocco

Ago 21, 2025

di Simone Balocco

 

Pronti, attenti, via! Lunedì 25 agosto, con calcio d’inizio alle ore 20:30, il Novara debutterà in campionato e terrà a battesimo l’Inter Under 23, la quarta squadra B di una squadra di Serie A (dopo Juventus Next Gen, Atalanta Under 23 e Milan Futuro). A dire il vero, la stagione di Ranieri e compagni è già iniziata domenica scorsa con la partita contro la Juventus Next Gen nel primo turno di Coppa Italia di Serie C che ha visto la squadra B della Juventus imporsi 1-0 eliminando gli azzurri, mentre il Lumezzane ha tenuto il vero battesimo (anche se nella coppa nazionale) della squadra Under 23 nerazzurra che si è imposta per 1-2 al “Saleri”.

Ma ai tifosi del Novara FC la Coppa Italia di categoria non interessa molto (anche se la squadra vincitrice si qualifica direttamente alla fase nazionale play off): quello che conta è il campionato. Quello che inizierà sarà il campionato numero 5 della storia del club, il quarto consecutivo a livello professionistico. Rispetto alla scorsa stagione (terminata con la pesantissima sconfitta di Trieste che ha portato la squadra ad un undicesimo posto in classifica che ha mandato il Novara in vacanza già alle 17:45 di venerdì 25 aprile), tutti sperano che la classifica sarà più alta rispetto allo scorso campionato. E’ cambiato l’allenatore, sono arrivati (a oggi) tredici nuovi giocatori (tutti di proprietà) e altri undici hanno saluto l’azzurro tra i fine prestito, i fine contratto e le cessioni: il mercato chiuderà il 1° settembre.

C’è molta attesa verso il nuovo Novara FC di mister Andrea Zanchetta, settimo allenatore della squadra in cinque stagioni, con un solo obiettivo: tornare a far innamorare ancora la città verso la propria squadra. Ma cosa aspettarsi da questo Novara FC?

 

Che ci siano più tifosi allo stadio

3.169, 2.107, 2.310 e 1.241. Non sono numeri a caso, ma il totale degli abbonamenti sottoscritti dai tifosi del Novara FC tra la stagione 2021/2022 e la scorsa. La scorsa stagione c’è stato un calo del 54% degli abbonamenti rispetto alla stagione precedente, 2,55 volte in meno rispetto alla stagione 2021/2022 (anche se allora la società aveva promosso prezzi stracciati ed era in Serie D). Un calo non tanto dovuto al fatto che la dirigenza non abbia “messo giù” una squadra competitiva, ma per colpa di una politica dei prezzi molto contestata dai tifosi, con i prezzi degli “abbo” raddoppiati rispetto alla stagione precedente. E visto che la stagione 2023/2024 aveva visto il Novara FC chiudere al diciassettesimo posto e salvarsi solo ai play out contro il Fiorenzuola, sui social i tifosi si erano lamentati per i prezzi troppo alti visto anche come si era chiuso il campionato precedente. Ed infatti c’è stata una media di spettatori pari a 2mila presenze (forse meno) sugli spalti: un valore troppo basso per una piazza come Novara.

La campagna abbonamenti di quest’anno (che ha il claim “Io che non vivo senza te”) è stata di maggior successo, in particolar modo per la politica dei prezzi che ha visto prezzi più ragionevoli. Ed infatti prima del debutto in campionato, gli “abbo” staccati sono circa 900. Un risultato, nel complesso, positivo anche se magari si aspettava qualcosa in più (anche se la campagna abbonamenti è ancora in corso).

Sono però lontani i tempi della campagna abbonamenti 2011/2012, quando furono staccate oltre 12mila tessere: era il primo anno della squadra in Serie A dopo 55 anni mentre oggi c’è un disamoramento della piazza verso la squadra rappresentativa della città. La colpa è di tutti e di nessuno: la “colpa” (opportunamente tra virgolette) è sia della squadra che in questi anni ha fatto male deludendo molti tifosi (il cui zoccolo duro si è abbonato, sempre e a prescindere) sia della città, un po’ troppo “addormentata” e disinteressata, quasi accorrendo solo per le partite di cartello o solo con le promozioni effettuate dalla società per portare più gente allo stadio, con alcuni tifosi stufi di queste iniziative che, secondo loro, portano sfortuna (il famoso detto “il tifoso occasionale/allo stadio porta male”, per intenderci). Per risolvere la situazione c’è una cosa, semplice ma difficile da fare: tornare a vincere, tornare ad esser competitivi, lottare per la parte “altissima” della classifica. Solo così ci sarà la coda per entrare ai tornelli dei settori del “Piola”.

Peccato che quest’anno, se eventualmente ci saranno sold out, la capacità massima del “Piola” sarà di soli 4.657 posti anziché i quasi 18mila. Il motivo della drastica riduzione è il fatto che lo stadio di viale Kennedy deve subire degli interventi molto invasivi di restyling e quest’anno saranno aperti solo i settori “Curva Nord”, “Rettilineo”, “Tribuna” e “Curva Sud-Est” (il settore ospiti, per intenderci), con chiusura dei “distinti”. Ma anche i settori aperti vedranno delle chiusure di parti degli stessi: per ovviare nel vedere parte degli spalti vuoti, a coprire la parte “alta” della Curva Nord, dei “Distinti” e delle parte esterne di “Rettilineo”, “Tribuna e settore ospiti verranno installati dei teloni azzurri. Con questa capienza, lo stadio novarese passa dall’essere uno dei più grandi della categoria a nono del girone A di Serie C.

Ora starà al Novara FC e alla piazza “matchare” e vedere, anche in un “Piola” ridotto, tante maglie sciarpe azzurre ed una squadra che lotta per il vertice del girone.

 

Che la stagione possa essere la più lunga possibile

La Serie C, come si sa, è composta da 60 squadre divise in tre gironi da venti: le tre vincitrici sono promosse in Serie B direttamente, mentre la vincente dei play off (che vedono in campo le classificate dalla seconda alla decima posizione di ogni girone con l’aggiunta della vincitrice della coppa nazionale) accompagnerà le altre tre in cadetteria. Se vincere il girone (qualunque dei tre) è difficile, è più agevole qualificarsi per i play off ma arrivare in finale è pressoché impossibile (a meno che non ci si qualifichi tra la seconda e la quarta posizione in regular season). Ma provarci non costa nulla.

Nelle sue tre stagioni da “professionista”, il Novara FC ha raggiunto un decimo, un diciassettesimo ed un undicesimo posto: solo nel primo caso ha continuato la stagione disputando i play off, fermandosi però (malamente) alla “prima curva” perdendo a Verona contro la Virtus. L’anno dopo si è salvato ai play out (con la squadra che solo alla fine del girone di andata è riuscita a lasciare l’ultima posizione in classifica per la penultima) e la scorsa stagione per un punto non ha disputato i play off (con la zavorra però di due punti di penalità in classifica inflitti a fine gennaio).

La scorsa stagione il club presieduto da Fabio Boveri ha steccato clamorosamente: dopo aver lottato ad inizio primavera per il quarto posto: il club è via via scivolato fino a giocarsi l’ultima piazza play off all’ultima giornata. “Avversari” per il decimo posto, i vicentini dell’Arzignano. Il 25 aprile 2025 “calcistico” del Novara FC sarà ricordato ancora per tanti anni da parte dei tifosi perché quel pomeriggio la squadra, che aveva due risultati a disposizione su tre rispetto alla squadra giallo-celeste vicentina, ha perso 6-0 a Trieste ma, nonostante questo pessimo risultato, fino al minuto 64 era qualificata ai play off da decima. Peccato che al 65’ Mattioli dell’Arzignano abbia segnato il gol vittoria dei suoi che hanno scavalcato gli azzurri in classifica qualificando l’Arzignano ai play off, lasciando esclusi i ragazzi allora guidati da Giuseppe Mascara (subentrato il 1° aprile a Giacomo Gattuso). Quella sconfitta ha mandato in “ferie” la squadra, facendole chiudere molto anticipatamente la stagione (anche se tanti tifosi erano certi che i play off sarebbero duranti al massimo 1-2 partite). Il Novara FC ed i suoi tifosi sono stati “fermi” 114 giorni, i giorni dalla partita del “Rocco” al match contro la “Next Gen”: troppi per una piazza che vuole tentare l’assalto ai piani alti del campionato. I supporters erano stufi di stare senza calcio e dal 17 agosto hanno ripreso a seguire la squadra.

Si sa che la palla è rotonda, ma i tifosi azzurri vogliono (e si meritano) che il club non finisca la stagione all’ultima giornata, ma che possa proseguire il più avanti possibile, lottando per la promozione o comunque vendere cara la pelle.

L’ultima partita della regular season sarà la partita di Ospitaletto contro i neopromossi bresciani nel week end del 26 aprile 2026. Unico obiettivo: i play off. Magari meglio del decimo posto e andare poi il più avanti possibile, magari come il Novara Calcio 2019/2020 che da settimo in classifica arrivò fino in semifinale.

Che mister Zanchetta arrivi a mangiare (almeno) due panettoni, due colombe e due “pane di San Gaudenzio”.

Dal 17 giugno 2025 Andrea Zanchetta è il nuovo allenatore del Novara FC. Biellese di Gaglianico, 50 anni, Zanchetta ha firmato un biennale diventando il settimo allenatore del club dall’agosto 2021. Zanchetta, in passato calciatore di Serie A con le maglie di Chievo, Reggina e Lecce (di cui è stato anche capitano), è alla sua prima esperienza in sella ad una prima squadra, avendo sempre allenato a livello giovanile, allenando dal 2016 le giovanili dell’Inter: l’apice la scorsa stagione con la vittoria dello scudetto Primavera, dopo aver vinto due campionati Under 17 ed una Supercoppa sempre con i giovani nerazzurri. Il tecnico biellese ha vinto la concorrenza di diversi colleghi che, a partire da metà maggio, si diceva potessero diventare i nuovi tecnici del club.

Per Zanchetta un bel banco di prova, essendo il Novara la sua “prima” prima squadra che allena. Sempre sui social alcuni tifosi sono stati scettici sulla sua scelta da parte della società perché Zanchetta è al debutto tra i professionisti e non ha esperienza, anche se, a dire il vero, sono nove anni che allena le giovanili dell’Inter dove il livello è sempre alto. Molti altri tifosi, al contrario, sognano perché avevano allenato il Novara arrivando dalle giovanili Simone Banchieri e Giacomo Gattuso: il tecnico torinese, dopo aver vinto con gli “azzurrini” il titolo Nazionale Under 16 nella stagione 2018/2019, nella stagione 2019/2020 guidò il Novara Calcio spingendosi fino al settimo posto in classifica (miglior posizione del Novara Calcio e del Novara FC da allora) e alle semifinale play off, mentre la carriera di Giacomo Gattuso parla da sola: due campionati Berretti ed un campionato Primavera 2 vinti con il Novara ed un campionato di Serie C vinto con il Como.

Banchieri e Gattuso sono gli ultimi tecnici che hanno scaldato il cuore dei tifosi e tutti sperano che anche Zanchetta possa fare altrettanto, magari meglio dei suoi predecessori. Zanchetta è, come detto, il settimo allenatore del Novara FC dalla sua creazione e si spera che il nuovo mister possa arrivare alla chiusura del contratto e, quindi, “mangiare” due panettoni e due colombe (uno per ogni anno di contratto) e, visto che siamo a Novara, due “pane di San Gaudenzio”, la specialità dolciaria dedicata al santo patrono. Saranno i risultati a parlare e si spera che la luna di miele tra Zanchetta, il Novara e tutti i tifosi possa durare tanto.

 

Che ci sia un attaccante da almeno 10 gol (e anche di più). Ovvero: che sia arrivata davvero la punta “cattiva”?

Un detto calcistico recita “la difesa è il miglior attacco”, anche se il compito di segnare spetta agli attaccanti. Questo è stato il problema del Novara FC: nelle tre stagioni “pro” gli attaccanti azzurri hanno segnato 89 reti delle 137 totali, il 65% %. Il top scorer di questi anni in campionato è stato Easton Ongaro, autore di undici reti totali, seguito da Galuppini con dieci. L’attaccante bresciano è l’unico in questi anni ad essere andato in doppia cifra in classifica marcatori, mentre la scorsa stagione il miglior marcatore è stato lo stesso attaccante canadese con sette reti: per il secondo anno di fila nessun giocatore azzurro è andato in doppia cifra e nella stagione chiusa con il play out contro il Fiorenzuola il miglior marcatore è stato Oliver Urso, di professione…terzino sinistro.

Con i se e con i ma non si fa nulla, ma se Leonardo Morosini non avesse chiuso il campionato anticipatamente per un infortunio, avrebbe segnato più di dieci reti (al momento del suo ko fisico era a quota sei, saltando tutto marzo e metà aprile, ovvero la parte “calda” della stagione). Gli altri compagni di reparto (con la cessione del lungo attaccante di Edmonton a gennaio) hanno fatto molto poco: Ganz, Donadio e Da Graca hanno segnato due reti, Gerardini, Asencio e Akpa una .

A oggi il parco attaccanti del Novara è composto da sette giocatori (con il mercato che chiuderà il 1° settembre, il giorno dopo la disputa della seconda giornata del girone): su di loro riversa la fiducia di tutti i tifosi. Sarà praticamente impossibile arrivare alle 35 reti di Dardan Vuthaj del campionato 2021/2022 (era il campionato di Serie D, un’altra cosa rispetto alla Serie C) ma ci vuole la “punta cattiva”, quella che si fa carico dell’attacco prendendo per mano la squadra. Non solo il classico numero 9 “alla Evacuo”, ma anche una seconda punta che metta in subbuglio le difese avversarie e che gonfi la rete più volte possibile. Il sogno? Magari ciò che accadde nella stagione 2014/2015 quando, per la prima volta, tre giocatori del Novara andarono in doppia cifra a fine campionato: stiamo parlando di Gonzalez, Evacuo e Corazza che in tre segnarono rispettivamente 15, 14 e dodici reti (il 71% di quanto segnato dall’intera rosa).

Da ieri è ufficiale l’approdo al Novara FC di Eric Lanini, 31 anni, svincolato dopo l’esperienza nel girone meridionale della scorsa Serie C con la maglia del Benevengo e già in azzurro nella stagione 2020/2021 dove segnò undici reti, diventando (di fatto), l’ultimo attaccante della storia del Novara Calcio. Dovrebbe essere lui la cosiddetta “punta cattiva”, l’attaccante di peso (e di categoria) cui tutti sperano possa gonfiare più reti avversarie possibili insieme ai compagno di reparto Da Graca, Alberti e Morosini (quando l’attaccante bresciano tornerà ad essere disponibile). Lanini, calciatore con esperienza pluridecennale nella terza serie nazionale, ha firmato un contratto biennale con opzione: si crede che possa essere già in panchina lunedì serea al “Piola” contro l’Under 23 dell’Inter.

 

Che la famiglia Boveri faccia sognare la piazza

Si spera che la famiglia Boveri abbia, un giorno non troppo lontano, il 100% delle quote del Novara FC. Da quando la squadra è nata, Fabio Boveri è il terzo presidente del club dopo Massimo Ferranti e Marco La Rosa. Se il primo è stato quello che ha creato la squadra, l’ha portata in un anno in Serie C ma che, nel giro di due stagioni, ha fatto il cosiddetto “passo più lungo della gamba”, La Rosa è diventato presidente del club il 15 dicembre 2023, due giorni dopo il closing del passaggio di quote tra Ferranti, lui, Fabio Boveri e Pietro Lo Monaco. La Rosa è stato il presidente della salvezza contro il Fiorenzuola ai play off, ma il suo impegno è andato via via scemando ed il 20 febbraio scorso è uscito dall’organigramma della società, con le sue quote acquistate dai Boveris. A oggi il Novara FC vede queste ripartizioni di quote: 75% alla famiglia Boveri (attraverso la BF SRL con Fabio Boveri presidente del club), 25% a PLM Management, guidata da Pietro Lo Monaco. Solo che dal 28 novembre 2024, Lo Monaco non è più il direttore generale del club, “esonerato” dal club. Un brutto strappo che ha allontanato il fautore della “cordata” che ha salvato (non solo in campo) il Novara FC nel dicembre di (quasi) due anni fa.

La scorsa estate però Lo Monaco si è inimicato tutta la piazza con la scellerata politica della campagna abbonamenti con i prezzi pressoché raddoppiati a fronte di una squadra che si era salvata la stagione precedente contro una squadra di caratura inferiore e quindi, visto questo non proprio “exploit”, tanti tifosi sui social avevano sostenuto che non era giusto un aumento così importante visto che la squadra non aveva perso la finale play off per la Serie B ma si era salvata dalla Serie D. Con l’uscita di Lo Monaco, si aspetta solo che il dirigente ex Catania ceda le sue quote ai Boveri che diventeranno proprietari del club al 100%.

I Boveri, sconosciuti in città fino al passaggio di consegne con Ferranti, si stanno dimostrando gente appassionata e sul pezzo, una cosa che non può che far piacere ai tifosi azzurri. In più uno dei figli del presidente, Federico, 28 anni, dal 29 settembre 2025 è il direttore sportivo della squadra, subentrando a Christian Argurio, deceduto il 19 settembre precedente. Il giovane si è gettato a capofitto nel calciamercato, cercando di fornire al club i giocatori migliori.

I Boveri poi, in un’articolo apparso su “La Stampa” del 12 luglio hanno fatto un grande annuncio: l’interesse un giorno (non troppo lontano) ad acquistare dal Comune di Novara lo stadio “Piola”. Un’affermazione inattesa che ha fatto capire che questi imprenditori arrivati dalla città cuneese di Camerana (e operanti nel ramo della meccanica) hanno chiare intenzioni di mettere radici qua a Novara e nel territorio, far fare il salto di qualità al Novara e puntare alla promozione in Serie B nel giro di 2-3 anni. Non sarà facile, ma per fare le cose fatte bene serve un’ottima programmazione (che sembra esserci da parte del management) e altre attività, come come cercare (o creare?) un centro sportivo andare ad allenarsi e dare un forte impulso al settore giovanile, il “serbatoio” di ogni prima squadra. Oltre a “mettere giù” ogni stagione una rosa competitiva.

Chi vivrà vedrà. E sempre tiferà (o almeno si spera) Novara Football Club.